TERAMO

Addio allo scienziato Fiorini, studioso della fisica delle particelle

Ha condotto i primi esperimenti nei laboratori sotterranei, dai primi nel Monte Bianco a quelli del Gran Sasso

TERAMO. E' morto Ettore Fiorini, fra i protagonisti della fisica delle particelle in Italia e dei primi esperimenti condotti nei laboratori sotterranei, dai primi nel Monte Bianco a quelli del Gran Sasso.

"Con lui perdiamo un padre della fisica italiana che ha cresciuto molte generazioni di scienziati che portano avanti la sua eredità", scrive l'Accademia Nazionale dei Lincei, della quale era membro.

Nato a Verona il 19 aprile 1933, Fiorini si era laureato in Fisica all'Università di Milano nel 1955 e, dopo un periodo trascorso negli Stati Uniti, presso la Duke University, nel 1969 era tornato in Italia, nuovamente a Milano, aprendo la ricerca sul fenomeno del doppio decadimento beta senza emissione di neutrini, che si verifica quando all'interno del nucleo due neutroni si trasformano in due protoni ed emettono due elettroni e due antineutrini. In seguito ha lavorato al Cern di Ginevra, dove è stato fra i promotori dell'esperimento Gargamelle, che ha portato alla scoperta delle interazioni deboli neutre. Ha poi gettato le basi per l'esperimento Nusex per la ricerca del decadimento del nucleone nel traforo del Monte Bianco, uno dei primi esperimenti condotti sottoterra, quando ancora laboratori veri e propri di questo tipo non esistevano in Occidente.

Fiorini è stato anche fra i pionieri delle ricerche condotte nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), con la proposta di installare un rivelatore a Xenon gassoso ad alta pressione che in seguito avrebbe portato all'esperimento Gallex per studiare i neutrini solari e il cui successo dette un forte impulso ai laboratori del Gran Sasso, rapidamente diventati il riferimento per gli esperimenti sotterranei per lo studio dei neutrini e la ricerca di eventi rari. Ancora i neutrini sono i protagonisti di un altro grande esperimento del quale Fiorini è stato fra i protagonisti, Cuore, condotto sempre nei Laboratori del Gran Sasso, considerato dal fisico la realizzazione di uno dei suoi grandi sogni e la conclusione della sua avventura scientifica nella fisica delle particelle elementari.

“Ci lascia un grande protagonista della fisica e della storia dell’INFN”, commenta Antonio Zoccoli, presidente dell’INFN. “Grazie alla sua intelligenza, competenza e passione, Ettore, nel corso della sua lunga carriera, ha infatti saputo fornire l’impulso per lo sviluppo di soluzioni sperimentali innovative, e inaugurare linee ricerca su cui la comunità internazionale della fisica è oggi impegnata, a riprova di una capacità non comune di individuare approcci sperimentali promettenti ed efficaci e soprattutto di precorrere i tempi”.

“Ettore Fiorini è stato un grande scienziato: un gigante della fisica sperimentale”, sottolinea Ezio Previtali, direttore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso INFN. “Tra i molteplici e variegati contributi che ha dato alla ricerca scientifica mi piace ricordare che è stato uno degli iniziatori della fisica ‘underground’, strenuo sostenitore dei LNGS, che ha contribuito a far nascere e sviluppare. Ho avuto l’onore e il piacere di percorrere con lui un lungo tratto di strada, non solo studiando la fisica delle particelle, ma anche analizzando aspetti che solo lui sapeva individuare: dal piombo romano alla morte di Napoleone Bonaparte. In tal senso Ettore è stato un antesignano della ricerca scientifica multidisciplinare".

“Dotato di una simpatia e di un garbo squisiti oltre che di una grande intelligenza, Ettore è certamente una leggenda nel mondo della scienza. Con lui perdiamo un padre della fisica italiana che ha cresciuto molte generazioni di scienziati che portano avanti la sua eredità”, commenta Oliviero Cremonesi, presidente della Commissione 2 dell’INFN. “Ettore aveva uno sguardo capace di andare oltre le contingenze immediate e riusciva a intuire la portata di un esperimento anche a livello di impatto sul grande pubblico. Come spesso amava ricordare lui stesso citando Anton Cechov: dei compagni della nostra vita quando ci lasciano non dobbiamo dire ‘non ci sono più’, ma con riconoscenza ‘ci sono stati’”.

“Ettore è stato per molti un collega, un maestro, un amico”, aggiunge Sandra Malvezzi, direttrice della Sezione INFN di Milano Bicocca. “Professore a Milano Statale e quindi a Milano Bicocca, ha ricoperto cariche istituzionali di alto livello sia universitarie che nell’INFN. Senza di lui la Sezione INFN di Milano Bicocca non esisterebbe. Fisico illustre, lascia un’impronta e un’eredità importante nella nostra comunità. Detentore della ‘vita vissuta’ della ricerca in fisica delle particelle nei decenni, ha contribuito in prima persona alla crescita della fisica astropartcellare, i cui sviluppi non ha mai smesso di seguire con passione.”