Alba, donna ustionata forse per una lite
Stufa rovesciata ad Alba, dubbi dei carabinieri: l'indagine continua
ALBA ADRIATICA. Sono ancora gravi le condizioni della donna albanese avvolta dalle fiamme sprigionatesi da una studetta ad alcol nella notte fra sabato e domenica in un appartamento di una palazzina di via XXIV Maggio ad Alba Adriatica. La giovane mamma di origini albanesi ha ustioni di primo, secondo e terzo grado sulla schiena. L'episodio, tuttavia, presenta lati oscuri su cui stanno indagando i carabinieri della compagnia di Alba.
Gli uomini del capitano Pompeo Quagliozzi vogliono accertare se il fatto sia accidentale o frutto di una reazione per un alterco scoppiato in famiglia. Certamente, l'unica capace di chiarire i contorni della vicenda sarà la stessa donna. All'1,40 M.G., richiamata dal pianto della figlioletta, l'ha adagiata sul letto, quando è entrato nella stanza il fratello, A.A. di 20 anni. Il giovane ha urtato la stufetta che era, accesa, a terra. Stufetta di vecchio tipo, alimentata ad alcol, che nell'urto ha fatto un volo. L'alcol si è rovesciato e si è incendiato, e ha investito in pieno la donna, che istintivamente ha fatto scudo con il proprio corpo per riparare la bambina, che per fortuna è rimasta illesa. I vestiti che indossava la donna sono andati a fuoco.
L'urlo lanciato da G.M. ha richiamato anche l'ex marito, S.F., 32 anni, italiano. L'uomo è ancora in buoni rapporti con l'ex moglie e abita al piano superiore. Entrambi gli uomini, sia A.A. che S.F. si sono letteralmente buttati sopra M.G. per spegnere le fiamme. Tanto che il fratello ha riportato lesioni al volto e al braccio sinistro di primo e secondo grado, l'ex marito a una coscia e a un braccio, di secondo grado. Subito dopo hanno chiamato il 118.
L'ambulanza ha trasportato i tre all'ospedale di Giulianova. Subito è apparso evidente che la donna era in gravi condizioni, con ustioni di terzo grado, soprattutto sulla schiena e comunque su più del 20% della superficie del corpo. I medici hanno dunque disposto il suo trasferimento al centro grandi ustionati del Sant'Eugenio. A.A. e S.F. sono invece stati medicati e dimessi. (a.d.p.)
Gli uomini del capitano Pompeo Quagliozzi vogliono accertare se il fatto sia accidentale o frutto di una reazione per un alterco scoppiato in famiglia. Certamente, l'unica capace di chiarire i contorni della vicenda sarà la stessa donna. All'1,40 M.G., richiamata dal pianto della figlioletta, l'ha adagiata sul letto, quando è entrato nella stanza il fratello, A.A. di 20 anni. Il giovane ha urtato la stufetta che era, accesa, a terra. Stufetta di vecchio tipo, alimentata ad alcol, che nell'urto ha fatto un volo. L'alcol si è rovesciato e si è incendiato, e ha investito in pieno la donna, che istintivamente ha fatto scudo con il proprio corpo per riparare la bambina, che per fortuna è rimasta illesa. I vestiti che indossava la donna sono andati a fuoco.
L'urlo lanciato da G.M. ha richiamato anche l'ex marito, S.F., 32 anni, italiano. L'uomo è ancora in buoni rapporti con l'ex moglie e abita al piano superiore. Entrambi gli uomini, sia A.A. che S.F. si sono letteralmente buttati sopra M.G. per spegnere le fiamme. Tanto che il fratello ha riportato lesioni al volto e al braccio sinistro di primo e secondo grado, l'ex marito a una coscia e a un braccio, di secondo grado. Subito dopo hanno chiamato il 118.
L'ambulanza ha trasportato i tre all'ospedale di Giulianova. Subito è apparso evidente che la donna era in gravi condizioni, con ustioni di terzo grado, soprattutto sulla schiena e comunque su più del 20% della superficie del corpo. I medici hanno dunque disposto il suo trasferimento al centro grandi ustionati del Sant'Eugenio. A.A. e S.F. sono invece stati medicati e dimessi. (a.d.p.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA