Alluvione, 33 Comuni sul lastrico

Hanno anticipato dieci milioni, ma Chiodi li ha beffati dopo le promesse

TERAMO. Alluvione, quasi tutti i Comuni teramani sul lastrico. A denunciare la situazione, con dati alla mano, è il consigliere regionale del Pd Claudio Ruffini. Che cita l'elenco delle spese fatte da trentatrè amministrazioni locali per riparare i danni più urgenti. In totale 10 milioni 353mila euro che con l'Iva arrivano a 12 milioni 424mila.

‹‹Il governatore Gianni Chiodi deve mantenere gli impegni: è venuto a Teramo in assemblea e ha detto ai sindaci "andate avanti, ripristinate i danni, togliete i detriti dalle spiagge, le spese saranno coperte" ma poi si defila quando c'è bisogno dei rimborsi. Altre due Regioni colpite dall'alluvione, Marche e Basilicata, ci hanno messo soldi propri. Chiodi aveva parlato di 6 milioni nel bilancio regionale, ma non si è visto nulla. A questi si dovevano sommare altri 4 dalla Protezione civile nazionale, idem. Almeno con quei 10 milioni saremmo arrivati più o meno all'importo delle spese per i lavori in somma urgenza››. A margine, Ruffini fa notare che anche i due milioni e mezzo destinati alle imprese danneggiate con una modifica al Fers arriveranno solo fra un anno perchè c'è bisogno l'ok da Bruxelles. Il consigliere regionale ha scritto una lettera a Chiodi in cui lancia l'allarme: quelle spese diventano debiti fuori bilancio e rischiano di far uscire dal patto di stabilità i Comuni.

‹‹Ad oggi abbiamo un solo dato di fatto››, scrive, ‹‹la presidenza del Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di calamità naturale, ma delle conseguenti ordinanze attuative della Protezione civile che stanziano i soldi e nominano il commissario non vi è traccia. Come non vi è traccia alcuna degli impegni della stessa giunta regionale nonostante le rassicurazioni più volte ribadite dal presidente della Regione. Inoltre la gravissima situazione di pericolosità ha costretto le amministrazioni locali del Teramano nonché la stessa Provincia, ad affrontare interventi in somma urgenza per importi notevolissimi››.

Ruffini parla dell'incarico, dato dalla Regione Abruzzo, all'avvocato Stefano Grassi per opporre ricorso alla Corte Costituzionale contro la cosiddetta "tassa sulle disgrazie" e chiede se sia stato effettivamente presentato. Ma propone anche di impegnare la Regione Abruzzo, come hanno fatto le Marche, a ricorrere anche al Tar del Lazio contro la "tassa sulle disgrazie" facendo riferimento non soltanto al Milleproroghe ‹‹ma soprattutto al provvedimento amministrativo del dipartimento nazionale della Protezione civile del 31 marzo (riferito ad Abruzzo, Basilicata e Marche) con il quale si chiede alle Regioni il recepimento della sopraindicata legge individuando ulteriori fiscalità a carico dei cittadini delle regioni colpite da disastri naturali››.

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