Alluvione, il ministro: la Regione non ha chiesto i soldi per il Teramano

Giarda risponde così a un'interrogazione di Ginoble: "Nessuna domanda di proroga dell'emergenza"

TERAMO. Svelato il mistero: finalmente si sa come mai la Regione Marche ha ricevuto dal governo una prima tranche di rimborsi per l'alluvione del 1º marzo 2011 e la provincia di Teramo no. Lo spiega il deputato del Pd Tommaso Ginoble: "La Regione si era dimenticata di Teramo". E' la sintesi della risposta del ministro dei rapporti con il parlamento Pietro Giarda a un'interrogazione parlamentare presentata da Ginoble giovedì scorso.

Così scrive il ministro: "In merito alla proroga del decreto recante la delibera dello stato di emergenza si fa presente che, ad oggi, non è pervenuta alcuna richiesta da parte della Regione Abruzzo". Ginoble aveva chiesto chiarimenti sulle disparità di trattamento tra le Marche e la provincia di Teramo per i fondi post-alluvione stanziati in via emergenziale dal governo dopo le piogge del marzo 2011. "In sostanza, ha risposto il governo, la disparità è dovuta al fatto", si legge in una nota del Pd, "che la Regione non ha presentato alcuna richiesta di proroga per il decreto che nel marzo dello scorso anno aveva dichiarato per la provincia di Teramo lo stato di emergenza. La stima dei danni, per i soli interventi di somma urgenza da parte dei Comuni colpiti, fu di 12 milioni di euro".

"Adesso si comincia a capire perchè questa differenza di trattamento tra le Marche e la nostra provincia", dichiara Ginoble, "il non riconoscimento economico è dovuto al fatto che la nostra Regione naviga a vista". Il 17 marzo la Regione Marche, anch'essa pesantemente colpita dall'alluvione, ha ottenuto uno stanziamento dal governo di 25 milioni. Lo sblocco dei fondi è arrivato, peraltro, dopo la bocciatura da parte della Suprema Corte della norma che prevedeva la "tassa sulle disgrazie" per accedere ai fondi da Roma. "E' ovvio", ha proseguito Ginoble, "che la nostra Regione avrebbe dovuto fare esattamente come hanno fatto le Marche. Con quei soldi molte amministrazioni alle prese con ristrettezze di bilancio avrebbero potuto avere un po' di respiro".

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