Alluvione, solo Teramo senza soldi

Centinaia di danneggiati da otto mesi attendono di essere risarciti

TERAMO. Alluvione, dal governo soldi ai territori colpiti, tranne che a Teramo. Il Pd torna all'attacco sul mancato arrivo di un ristoro, anche minimo, dal governo. E lo fa usando toni da parabola. ‹‹In principio fu il Veneto con oltre 300 milioni di euro, poi arrivarono i 7 milioni per l'alluvione della Basilicata e adesso i 65 milioni per la Liguria. Morale della favola: a Roma la torta c'è ma Chiodi non viene mai invitato e chi ci rimette è la provincia di Teramo che ha ricevuto zero euro. Perché?››.

LO STANZIAMENTO.
I consiglieri regionali del Pd, Claudio Ruffini e Giuseppe Di Luca fanno notare che il 28 ottobre il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato d'emergenza per quanto accaduto nelle province di La Spezia e Massa-Carrara. Più o meno quanto fatto il 10 marzo con l'alluvione che ha colpito violentemente soprattutto le province di Teramo e Ascoli. Ma con una differenza: il Consiglio dei ministri tre giorni fa ha disposto l'immediato stanziamento di 65 milioni. ‹‹Siamo convinti della necessità di intervenire, vista l'assoluta gravità della situazione in Liguria e in parte della Toscana››, commentano Di Luca e Ruffini, ‹‹a quelle popolazioni va espressa la nostra solidarietà e vicinanza. Sappiamo cosa significa rialzarsi dopo aver perso tutto specie in un momento economico come l'attuale. Ma la questione è un'altra: in Italia le alluvioni sono tutte uguali? Perchè Marche e Abruzzo non hanno ricevuto un solo euro per le alluvioni dell'1 e 2 marzo mentre i soldi sono stati trovati immediatamente per Basilicata e Liguria?››.

NIENTE FONDI.
Nel caso abruzzese si disse che il Milleproroghe era appena intervenuto sulla normativa nazionale prevedendo una tassa di scopo per le Regioni che volessero accedere al fondo della Protezione civile. Una strada che l'Abruzzo ha scelto di non percorrere, e contro cui ha anche fatto ricorso alla Corte Costituzionale. ‹‹Non vogliamo di certo fare gli sciacalli, ma vogliamo chiarezza: sapere se le altre Regioni hanno previsto una maggiore fiscalità per ottenere risorse dallo Stato e che non ci sia disparità di trattamento tra regioni ugualmente colpite da calamità naturali››, incalzano.

I COMUNI.
Fin qui le critiche al governo, ma i due ne hanno anche per la Regione: ‹‹Il presidente Chiodi è "reo" di aver invitato all'indomani dell'alluvione (nelle riunione del 4 e 21 marzo, ndr), i sindaci a spendere soldi per le somme urgenze garantendo sul pronto aiuto dello Stato. Chiodi se lo è dimenticato o a Roma nessuno gli dà retta? Chi risarcirà gli enti locali che hanno speso oltre 12 milioni per le somme urgenze, che tra l'altro rischiano di mandare i bilanci fuori dal patto di stabilità? Se Chiodi ha una dignità deve fare subito due cose: trovare i soldi o scusarsi con i sindaci del Teramano per averli presi in giro››. Ruffini ricorda infine che ha presentato due interrogazioni a Chiodi sull'argomento ma non ha ricevuto risposta. Tornerà alla carica l'8 novembre.

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