PROVINCIA

Ancora 10 giorni per salvare i precari di Teramo Lavoro

TERAMO. Ancora dieci giorni per fare piena chiarezza sul futuro dei lavoratori della società in house della Provincia, Teramo Lavoro. Dieci sono infatti i giorni entro i quali dirigenti e...

TERAMO. Ancora dieci giorni per fare piena chiarezza sul futuro dei lavoratori della società in house della Provincia, Teramo Lavoro. Dieci sono infatti i giorni entro i quali dirigenti e amministratori dell'in-house dovranno presentare tutta la documentazione necessaria a sbloccare il Fondo sociale europeo con il quale vengono pagati oltre la metà dei dipendenti (in particolare quelli del settore lavoro). Ad "ordinare" che la documentazione venga fornita in dieci giorni e non entro 30 come chiesto dalla Regione, è stato il presidente Valter Catarra dopo il blocco dei fondi annunciato giovedì durante l'audizione al Comitato di sorveglianza dei fondi europei. Audizione che ha evidenziato le criticità legate alla gestione dell'Fse, nate dall'inchiesta della Procura su Teramo Lavoro e dai ritardi nella consegna dei rendiconti. Catarra ha chiesto quindi di accelerare le tappe perchè senza il fondo sociale «non è possibile fare alcuna programmazione, garantire i servizi, pensare ai dipendenti della Teramo Lavoro». Del loro futuro giovedì Catarra ha discusso anche con il sottosegretario al Lavoro, Michel Martone per verificare quale sia il migliore percorso. Lo stesso argomento è stato anche al centro della riunione che si è svolta ieri con i sindacati. Tra le ipotesi al vaglio ci sarebbe quella di prolungare di 12 mesi il periodo di start up dell'in-house in modo da prorogare anche i contratti dei dipendenti. La soluzione tampone, ma solo per parte del personale, potrebbe essere invece il ricorso alle agenzie interinali. (b.g.)