Annullato il Prg delle grandi opere
Roseto, la maggioranza di centrodestra azzera la variante da 400mila euro e saltano molti appalti: cancellati il Prg di Frattari (foto) le delibere della vecchia amministrazione di centrosinistra
ROSETO. ‹‹Abbiamo impedito che si commettesse uno sfregio nei confronti del territorio di Roseto››. Dal commento del capogruppo del Pdl, Antonio Norante, si può intuire il clima in cui ieri mattina si è svolto il consiglio comunale. D'altro canto è stato il consiglio che ha visto la fine del nuovo Prg approvato dalla precedente amministrazione.
Al termine della seduta, la nuova maggioranza di centrodestra che da due mesi governa Roseto ha votato il ritiro delle delibere consiliari (le nº 11 e 12 del 23 e 24 marzo 2011) con cui la precedente amministrazione aveva adottato la variante al piano regolatore generale vigente. Questa la conclusione, cui si è giunti alla fine di un dibattito che ha raggiunto toni accesi.
Naturalmente l'opposizione, tra i cui banchi siede l'ex assessore all'urbanistica Enzo Frattari, ha difeso a spada tratta l'operato della passata maggioranza, lanciando un appello al centrodestra affinché desistesse dalla propria intenzione di annullare la delibera, come poi, però, è accaduto.
‹‹Per la prima volta nella storia del Comune di Roseto››, dice Frattari, ‹‹una nuova amministrazione revoca l'adozione di un piano regolare durante il periodo delle osservazioni. Buttati al vento 14 anni di lavoro e circa 400mila euro di soldi pubblici. A nostro avviso l'atto si appalesa illegittimo perché privo di elementi giuridici››.
‹‹La variante al Prg è stata approvata nel corso di una maratona consiliare, alla scadenza del precedente mandato, dal monocolore Pd che ha governato la città negli ultimi tre anni, nella totale assenza di un confronto politico›› è invece l'idea del sindaco Enio Pavone ‹‹per questo avevamo annunciato il ritiro delle delibere di adozione fin dalla campagna elettorale e oggi (ieri per chi legge, ndc) abbiamo mantenuto l'impegno con gli elettori››.
‹‹Ci sono validi motivi che rendono la delibera di revoca un atto illegittimo e contraddittorio››, ribatte l'ex assessore Frattari, ‹‹quindi chiaramente annullabile innanzi al Tar, determinandosi con ciò politicamente e proceduralmente un caos urbanistico con notevoli ripercussioni sul territorio anche in termini economici, turistici e occupazionali››.
‹‹Il ritiro del piano apre di fatto la possibilità di ridiscutere le decisioni programmatiche sul piano amministrativo urbanistico. Con i cittadini di Roseto abbiamo assunto un impegno che intendiamo mantenere››, sottolinea ancora Pavone, ‹‹apriremo fin da subito un ampio dibattito sulle scelte da operare con tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, comprese quelle forze che non sono presenti in consiglio comunale ma che operano in città. Questo iter di condivisione ci porterà a una nuova adozione che sia la più condivisa possibile››.
A margine della seduta un piccolo giallo evidenziato dallo stesso Frattari. ‹‹Non capiamo perché il consigliere Alberto Caporaletti, benché presente nel palazzo comunale››, sottolinea infatti Frattari ‹‹non abbia votato la delibera di revoca: conoscendo le sue capacità professionali evidentemente si è posto qualche problema in più rispetto agli altri consiglieri››.
Al termine della seduta, la nuova maggioranza di centrodestra che da due mesi governa Roseto ha votato il ritiro delle delibere consiliari (le nº 11 e 12 del 23 e 24 marzo 2011) con cui la precedente amministrazione aveva adottato la variante al piano regolatore generale vigente. Questa la conclusione, cui si è giunti alla fine di un dibattito che ha raggiunto toni accesi.
Naturalmente l'opposizione, tra i cui banchi siede l'ex assessore all'urbanistica Enzo Frattari, ha difeso a spada tratta l'operato della passata maggioranza, lanciando un appello al centrodestra affinché desistesse dalla propria intenzione di annullare la delibera, come poi, però, è accaduto.
‹‹Per la prima volta nella storia del Comune di Roseto››, dice Frattari, ‹‹una nuova amministrazione revoca l'adozione di un piano regolare durante il periodo delle osservazioni. Buttati al vento 14 anni di lavoro e circa 400mila euro di soldi pubblici. A nostro avviso l'atto si appalesa illegittimo perché privo di elementi giuridici››.
‹‹La variante al Prg è stata approvata nel corso di una maratona consiliare, alla scadenza del precedente mandato, dal monocolore Pd che ha governato la città negli ultimi tre anni, nella totale assenza di un confronto politico›› è invece l'idea del sindaco Enio Pavone ‹‹per questo avevamo annunciato il ritiro delle delibere di adozione fin dalla campagna elettorale e oggi (ieri per chi legge, ndc) abbiamo mantenuto l'impegno con gli elettori››.
‹‹Ci sono validi motivi che rendono la delibera di revoca un atto illegittimo e contraddittorio››, ribatte l'ex assessore Frattari, ‹‹quindi chiaramente annullabile innanzi al Tar, determinandosi con ciò politicamente e proceduralmente un caos urbanistico con notevoli ripercussioni sul territorio anche in termini economici, turistici e occupazionali››.
‹‹Il ritiro del piano apre di fatto la possibilità di ridiscutere le decisioni programmatiche sul piano amministrativo urbanistico. Con i cittadini di Roseto abbiamo assunto un impegno che intendiamo mantenere››, sottolinea ancora Pavone, ‹‹apriremo fin da subito un ampio dibattito sulle scelte da operare con tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, comprese quelle forze che non sono presenti in consiglio comunale ma che operano in città. Questo iter di condivisione ci porterà a una nuova adozione che sia la più condivisa possibile››.
A margine della seduta un piccolo giallo evidenziato dallo stesso Frattari. ‹‹Non capiamo perché il consigliere Alberto Caporaletti, benché presente nel palazzo comunale››, sottolinea infatti Frattari ‹‹non abbia votato la delibera di revoca: conoscendo le sue capacità professionali evidentemente si è posto qualche problema in più rispetto agli altri consiglieri››.
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