Antifascisti da tutta Italia è il giorno del mega corteo
Sfilano in mille dalla stazione al centro, divieti ovunque e mercato annullato Gli organizzatori assicurano: sarà un evento pacifico. Il sindaco: me lo auguro
TERAMO. Il grande corteo organizzato da "Azione antifascista" chiama a raccolta mille partecipanti da tutta Italia. L'iniziativa di solidarietà è stata organizzata nei confronti dei cinque giovani condannati a sei anni per devastazione, a seguito degli incidenti accaduti durante una manifestazione di protesta a Roma. Gli organizzatori hanno più volte ripetuto che si tratta di una manifestazione pacifica, ma fin dalle prime ore di questa mattina in città sono scattate eccezionali misure di sicurezza, con circa 400 uomini delle forze dell’ordine schierati. Il mercato del sabato, che si sarebbe tenuto in mattinata, è stato annullato. La differenza di orario rispetto al corteo che è partito alle 15 non è stata considerata dalle autorità garanzia sufficiente ad evitare pericoli per l'ordine pubblico.
L'arrivo dei manifestanti si è concentrato nella zona della stazione e alla Gammarana, nell'area ex Villeroy dov'è stato allestito il parcheggio per i pullman. Dalle 10 alle 20 vige il divieto di sosta lungo il percorso del corteo, che da piazza Moro attraverso ponte San Ferdinando raggiungerà circonvallazione Ragusa e, attraverso via Oberdan, piazza Martiri, per poi scendere lungo i corsi verso Madonna delle Grazie. Durante il passaggio del corteo lungo queste strade sarà anche temporaneamente sospesa la circolazione delle auto e il transito dei bus. I varchi elettronici di via Oberdan e corso Cerulli sono aperti dalle 14, mentre dalle 12 i bar che si trovano lungo il percorso hanno dovuto ritirare ombrelloni, tavoli e sedie che si trovano all'aperto.
«Tutte le misure sono state concordate dal comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica», sottolinea il sindaco Maurizio Brucchi, «mi auguro che la manifestazione si svolga come previsto, in tranquillità».
All'iniziativa aderisce Rifondazione comunista. «Esprimiamo così la nostra vicinanza al compagno Davide Rosci», afferma il partito, «la condanna inflittagli per devastazione, applicando l’articolo 419 del codice Rocco, riporta indietro il nostro Paese al periodo del ventennio fascista che utilizzava anche questa norma per impedire ai dissidenti del regime di manifestare la loro contrarietà».(g.d.m.)