sabato l’incontro sulla storia della croce rossa
Archivio di Stato, apertura straordinaria
TERAMO. L’Archivio di Stato organizza la quarta apertura straordinaria del Piano di valorizzazione 2024, dedicata ai risultati degli studi pluriennali compiuti da Anna De Carolis riguardanti la...
TERAMO. L’Archivio di Stato organizza la quarta apertura straordinaria del Piano di valorizzazione 2024, dedicata ai risultati degli studi pluriennali compiuti da Anna De Carolis riguardanti la fondazione del comitato della Croce rossa italiana in provincia e la sua storia fino al 1920. L’appuntamento è per sabato alle 10,30 nella sala convegni dell’istituto. Sarà l'occasione per approfondire la nascita del comitato teramano della Croce rossa nel 1894 e le circostanze che la accompagnarono, partendo dai primi rapporti dell’appena costituita Associazione italiana di soccorso ai malati e feriti in Guerra con i vari organi dell’amministrazione locale.
Tutto parte da un articolo del giornale «Il Popolo Abruzzese» del 1912 che riporta una lettera di Tommaso Gaspari, nella quale si annuncia la “ricostituzione” del sottocomitato di Teramo per domenica 30 giugno. Erroneamente si credeva che fosse quella la data di nascita del comitato, ma comprendendo che “ricostituzione” volesse dire che quella annunciata è una nuova costituzione e che quindi in precedenza ve ne era già stata un’altra, si è tornati indietro negli anni. Non avendo altri punti di riferimento, l’indagine della studiosa è partita sfogliando i giornali locali dal 1864 nella bibliotecae Delfico e dei quali il “Corriere Abruzzese” contiene il maggior numero di notizie. Altra fonte è stato l’Archivio di Stato.
Tutto parte da un articolo del giornale «Il Popolo Abruzzese» del 1912 che riporta una lettera di Tommaso Gaspari, nella quale si annuncia la “ricostituzione” del sottocomitato di Teramo per domenica 30 giugno. Erroneamente si credeva che fosse quella la data di nascita del comitato, ma comprendendo che “ricostituzione” volesse dire che quella annunciata è una nuova costituzione e che quindi in precedenza ve ne era già stata un’altra, si è tornati indietro negli anni. Non avendo altri punti di riferimento, l’indagine della studiosa è partita sfogliando i giornali locali dal 1864 nella bibliotecae Delfico e dei quali il “Corriere Abruzzese” contiene il maggior numero di notizie. Altra fonte è stato l’Archivio di Stato.