Asl Teramo,  bufera su Varrassi per la mail ai dipendenti

Polemiche roventi sull’invito del manager Asl a guardare Chiodi in tv. Pd e Idv chiedono le sue dimissioni. Sel: gli operatori sanitari sono indignati

TERAMO. Le 3.500 email inviate dal direttore generale Giustino Varrassi a tutti i dipendenti della Asl per invitarli a seguire il governatore Gianni Chiodi su “Porta a porta” hanno fatto scalpore. C’è chi è indignato per l’utilizzo di un mezzo pubblico (la rete intranet della Asl) per rivolgere l’invito a seguire una trasmissione spiccatamente politica, chi sottolinea che è stata utilizzata una dipendente della Asl per fare l’invio, ma anche chi considera inappropriato il messaggio, considerato come una esternazione delle proprie “simpatie” nei confronti di Chiodi. «La mail di Varrassi dimostra una vota di più l'assoluta subalternità della dirigenza Asl a questa giunta regionale», attacca il segretario provinciale del Pd Robert Verrocchio, «non credo che la Asl faccia partire ogni sera recensioni televisive e dunque è evidente quanto questa Asl sia subalterna al Pdl. Le questioni sono due, una di forma e una di sostanza. È ovvio che il signor Giustino Varrassi, dalla sua mail personale, può invitare chiunque voglia alla visione di qualsiasi cosa. È scandaloso, invece, che il direttore generale Giustino Varrassi usi la mailing list della Asl per motivi che esulano totalmente dall'attività dell'azienda. La questione di sostanza si può ridurre ad una domanda: servono altre prove per far capire il livello di politicizzazione di questa dirigenza Asl? Varrassi si dimetta, e poi mandi tutte le mail che vuole su tutte le ospitate dei suoi assessori».

Anche il capogruppo Pd in Provincia Renzo Di Sabatino osserva che «Varrassi è un manager pubblicoed è sconcertante l'utilizzo di mezzi aziendali per finalità politiche. Diversamente dovrei pensare che la visione di Porta a Porta costituisca per il direttore generale elemento di valutazione dei dipendenti Asl, da inserire nei loro curricula ai fini di avanzamenti di carriera. Credo che ormai si sia raggiunto il limite, ed è ora che Varrassi faccia un passo indietro».

«E' sempre più palese che i direttori generali delle Asl, come il nostro in particolare, siano il terminale politico al servizio di chi li ha nominati», esordisce Vincenzo Cipolletti responsabile provinciale sanità di Sel, «questo denota il fallimento della riforma delle Asl che doveva garantire attraverso la competenza una più efficace politica sanitaria svincolata dagli interessi dei vari partiti. La mail ai dipendenti ci pone un'altra riflessione: nonostante le forti critiche mosse a Varassi che ovviamente deve assumersi la responsabilità di tutti gli atti amministrativi compiuti, è necessario chiedersi quali siano i veri ideatori di tali atti. In ogni caso il forte dissenso e l'indignazione che si registrano in ospedale fra i dipendenti per la mail inviata loro, è lo specchio di un vento di cambiamento forse inatteso con cui dovrà fare i conti l'attuale classe politica regionale di centrodestra».

Anche il capogruppo regionale dell’Idv Carlo Costantini chiede le dimissioni: «E così l’ineffabile Varrassi ha messo il personale al lavoro per invitare medici e infermieri a seguire in televisione il presidente della Regione, intervistato a Porta a Porta su “tematiche inerenti la sanità abruzzese”. In realtà la puntata era dedicata ai costi delle Regioni. Provo una tristezza incredibile, se solo penso che tutto questo sia avvenuto mentre a pochi metri si consumava il dolore e la sofferenza dei malati e dei loro familiari. Ormai lo stipendio di Varrassi è diventato il più grande spreco della politica in Abruzzo».

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