Azionariato popolare per riaprire il cinema
La proposta lanciata sui social dal docente Di Cristofaro: «I cittadini acquisterebbero l’ex Moderno»
GIULIANOVA. Acquistare dalla proprietà privata e ridare vita all’ex cinema Moderno di Giulianova Paese, chiuso ormai da sei anni, attraverso una forma di azionariato popolare. È la proposta dell’insegnante di diritto ed economia e cittadino giuliese Paolo Di Cristofaro, che ha già lanciato l’idea sui social per cercare di sensibilizzare la comunità e la politica a far sì che Giulianova possa riavere un cinema.
«Dobbiamo ancora decidere come raccogliere questi fondi, se attraverso uno sportello o un crowdfunding (raccolta di fondi su internet)», spiega Di Cristofaro, «la proposta è che ogni cittadino può mettere un contributo libero, a partire da 10 euro a testa su un conto condiviso. La nostra intenzione è ridare vita all’ex cinema e avere, nel contempo, sale libere per varie iniziative culturali. Se si dovesse riuscire nell’intento, i cittadini poi donerebbero la struttura al Comune e la sala sarebbe affidata a un comitato di giovani giuliesi disoccupati con provata esperienza organizzativa e capacità di progettazione, con una concessione a tempo, non più di cinque anni».
Di Cristofaro inoltre propone che ogni cittadino sottoscrittore possa avere diritto all’accesso libero per proiezioni ed eventi in sala. «C’è bisogno di cultura per questa città», continua il promotore dell’iniziativa, e conclude: «ovviamente il progetto non è detto che vada in porto: occorre la sensibilità di tutti. In caso di fallimento, le quote verranno restituite a ogni cittadino. Noi comunque ci crediamo».
Luca Venanzi
«Dobbiamo ancora decidere come raccogliere questi fondi, se attraverso uno sportello o un crowdfunding (raccolta di fondi su internet)», spiega Di Cristofaro, «la proposta è che ogni cittadino può mettere un contributo libero, a partire da 10 euro a testa su un conto condiviso. La nostra intenzione è ridare vita all’ex cinema e avere, nel contempo, sale libere per varie iniziative culturali. Se si dovesse riuscire nell’intento, i cittadini poi donerebbero la struttura al Comune e la sala sarebbe affidata a un comitato di giovani giuliesi disoccupati con provata esperienza organizzativa e capacità di progettazione, con una concessione a tempo, non più di cinque anni».
Di Cristofaro inoltre propone che ogni cittadino sottoscrittore possa avere diritto all’accesso libero per proiezioni ed eventi in sala. «C’è bisogno di cultura per questa città», continua il promotore dell’iniziativa, e conclude: «ovviamente il progetto non è detto che vada in porto: occorre la sensibilità di tutti. In caso di fallimento, le quote verranno restituite a ogni cittadino. Noi comunque ci crediamo».
Luca Venanzi