Bimbo travolto dal furgone
Angelo, 11 anni, muore investito mentre attraversa per raggiungere la madre
MOSCIANO. Ha visto la madre dall’altro lato della strada e d’impeto ha attraversato per raggiungerla. Non ha visto che arrivava un furgone. Così un bambino di 11 anni, Angelo Cordone di Mosciano ha perso la vita. Una scena terribile che si è svolta davanti agli occhi della madre. La donna ha lanciato un urlo straziante e si è lanciata verso il figlioletto, ma ormai era troppo tardi.
L’incidente è accaduto ieri pomeriggio poco prima delle 16,30 nella via principale d’ingresso a Mosciano, via Milano. Il bambino stava tornando a casa dopo aver frequentato la prima lezione del corso di musica, organizzato nel la vicina scuola media dove frequentava la prima classe. La famiglia Cordone abita a circa 400 metri dal luogo dell’incidente. Il piccolo procedeva verso sud (in direzione Paese-stazione)era sul marciapiede di destra, quando su quello opposto, poco più in giù, ha visto sua madre. Era contento di vederla e ansioso di raccontarle come era andata la prima lezione del corso di musica. E’ sceso dal marciapiede - davanti ai mobilifici Ruffini e Piccioni - proprio mentre stava passando un autocarro Iveco nella stessa direzione del percorso del bimbo.
Inutili i tentativi del conducente, di Notaresco, di evitarlo. Il bambino è stato urtato violentemente e nella caduta ha battuto il capo. La madre dall’altro lato ha iniziato a urlare e si è precipitata a soccorrere il figlio, già privo di conoscenza e con una vasta emorragia alla testa. Qualcuno ha chiamato il 118 e i soccorsi sono subito stati attivati: da Pescara si è levato in volo un elicottero e dall’ospedale di Giulianova un’ambulanza. L’elicottero è atterrato a una ventina di metri dal luogo dell’incidente, dove c’è un’ampia area dove avrebbe dovuto sorgere un supermercato. Il bambino intanto era stato portato nell’ambulanza e i soccorritori gli stavano praticando le manovre rianimatorie. Ma non c’è stato nulla da fare. I traumi e l’emorragia hanno avuto la meglio sul corpicino del piccolo. Davanti alla porta dell’ambulanza in cui i soccorritori tentavano disperatamente di salvare loro figliolo, i due genitori, abbracciati e disperati. Il padre, Geanni Cordone, ex consigliere comunale d’opposizione, ora dirigente dell’Udc, la madre, Gabriella Medori hanno appreso così che Angelo non ce l’aveva fatta. Attorno a loro, dietro al recinto che delimita l’area in cui era parcheggiata l’ambulanza, una folla di decine di persone, tutte in rispettoso silenzio. Una folla che ha condiviso il dolore di un ragazzino che tutti hanno visto crescere, insieme al fratellino più piccolo di 9 anni. «Abbiamo sentito le grida della madre e siamo subito scesi in strada», commentano alcuni vicini di casa, ancora scioccati. Scuotono la testa, con le lacrime agli occhi. Altri, invece, sono stati richiamati sul posto dalle sirene dell'ambulanza e dal rumore dell'elicottero del 118.
Man mano che i minuti passavano le voci dei passanti erano sempre più basse e le facce più scure. Tutti chiedevano continuamente notizie sullo stato di Angelo: «Come sta? Si sa qualcosa?». Poi non c’è stato nemmeno più il bisogno di domande: il lamento straziato della madre quando ha appreso la notizia della morte è stato eloquente più di mille parole. L’ambulanza ha trasportato poi il bambino all’ospedale di Giulianova, dove stamattina si svolgerà l’ispezione cadaverica necessaria per il nulla osta alla sepoltura. Sul posto dell’incidente sono arrivati anche i carabinieri di Mosciano Sant’Angelo, che hanno sequestrato il furgone e hanno fatto il test alcolemico all’autista, risultato negativo.
(ha collaborato
Luca Lattanzi)
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