Silvia Scamurra, pubblico ministero

NERETO

Botte alla figlia che vuole vivere all'0ccidentale

Una 18enne marocchina vittima della madre: il giudice la allontana dalla famiglia

NERETO. Via da casa per evitare le violenze fisiche e psicologiche della madre. Le cronache ci avevano abituati a una diversa applicazione del “codice rosso” per cui è il reo ad essere allontanato e non la vittima. Al contrario, in questo caso, la magistratura ha deciso, a tutela dell’incolumità della vittima, che fosse la stessa a doversi allontanare e a trovarsi una sistemazione idonea.
Siamo abituati a leggere di padri padroni, mariti violenti, fidanzati ed ex coniugi colpiti dal divieto di avvicinamento o dall’obbligo di allontanamento e quasi mai di misure verso una madre manesca nei confronti di una figlia. Manesca semplicemente perché la figlia – secondo quanto hanno raccolto i carabinieri della stazione di Nereto – vuole vivere all’occidentale. Il pm Silvia Scamurra ha applicato il codice rosso a tutela di una giovane marocchina da poco divenuta maggiorenne chiedendo nei suoi confronti il divieto di far rientro nella casa materna, che è stato disposto dal gip. La ragazza, che vive a Nereto, era stata medicata lo scorso fine settimana all’ospedale di Sant’Omero dove era arrivata con ferite ed ecchimosi. Ai carabinieri, la ragazza marocchina nata in Italia ha raccontato di subire da parte della madre una serie di vessazioni fisiche oltre che psicologiche per il fatto di voler seguire uno stile di vita occidentale. Non è la prima volta che la ragazza finisce al pronto soccorso anche se nelle altre circostanze aveva raccontato di essersi fatta male da sola. La giovane è stata ospite a spese del Comune di Nereto, per una notte, in un albergo del posto e ora ha trovato una sistemazione provvisoria.

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