Brucchi contro Cialente: «Ci boicotti»

Convenzione Asl-università e i fondi per l'ex manicomio, Teramo accusa L'Aquila

TERAMO. Brucchi contro Cialente. Il sindaco non risparmia le bacchettate al suo collega aquilano per il mancato rinnovo della convenzione tra Asl di Teramo e università dell'Aquila e per l'affossamento del piano di recupero dell'ex manicomio. In entrambe le situazioni Massimo Cialente sarebbe responsabile di una sorta di boicottaggio. A detta di Brucchi deriverebbe da un ‹‹inizio di campagna elettorale›› in cui l'amministrazione aquilana di centrosinistra taglia i ponti con l'amministrazione teramana di centrodestra.

Il caso più clamoroso sarebbe quello della convenzione tra la facoltà di medicina dell'ateneo dell'Aquila e l'ospedale "Mazzini". ‹‹Siamo alla settima settimana in cui il documento è pronto››, attacca Brucchi, ‹‹ma non viene firmato››. Il sindaco, oltre a Cialente, tira in ballo anche il rettore dell'università aquilana Ferdinando Di Orio. ‹‹Si sono impuntati››, sbotta, ‹‹e la convenzione non parte››.

Brucchi, che è anche presidente del comitato ristretto dei sindaci della Asl, ricorda di aver mesi fa chiesto la revisione dell'accordo che impegna docenti e studenti della facoltà di medicina dell'Aquila in alcuni reparti dell'ospedale di Teramo. ‹‹La convenzione era datata, non dava più frutti››, osserva il primo cittadino, ‹‹e i rapporti procedevano a singhiozzo››. Con l'insediamento del nuovo manager dell'azienda sanitaria Giustino Varrassi è stata avviata la modifica dell'atto. ‹‹E' stata convocata la commissione partitetica, sono stati consultati i sindaci››, spiega Brucchi, ‹‹ed è stato messo a punto un pacchetto di proposte adeguate per il territorio››. L'intesa porterà a Teramo nuovi docenti e specializzazioni sulla base di scelte che Brucchi definisce ‹‹non esaltati ma soddisfacenti››. Il documento è stato stilato, ma da quasi due mesi la procedura si è fermata. ‹‹Si sono messi di mezzo Cialente e Di Orio››, insiste il sindaco, ‹‹che si ergono a paladini dell'università dell'Aquila, come se Teramo le scippasse qualcosa››.Brucchi ha chiesto a Varrassi di scrivere al rettore per chiedere un pronunciamento definitivo sull'atto. ‹‹Se non lo firmano››, annuncia, ‹‹abbiamo altre due università pronte a convenzionarsi con l'ospedale››. Cialente avrebbe anche fatto fallire "Jessica", il piano per recuperare l'ex manicomio. L'enorme complesso sarebbe stato ristrutturato tramite un fondo d'investimento, creato da Teramo, Chieti e l'Aquila che lo avrebbero usato per finanziare loro interventi. ‹‹Ogni Comune doveva contribuire con 8 milioni di euro stanziati grazie ai Pisu››, ricorda Brucchi, ‹‹ma l'amministrazione aquilana sta per adottare una delibera in cui si tira indietro››. Il sindaco non entra nel merito della scelta di Cialente, ma senza gli 8 milioni dell'Aquila il fondo non ha più i presupposti per essere costituito. ‹‹Manca la sostanza economica per renderlo efficace››, sottolinea, ‹‹ma non sono preoccupato››. I segnali di dinseteresse da parte del Comune dell'Aquila nei confronti di "Jessica" erano evidenti già da un paio di settimane e il sindaco ha cercato soluzioni alternative. ‹‹Non sono stato fermo››, fa notare, ‹‹e ho predisposto un piano B per il recupero dell'ex manicomio››. Il nuovo progetto potrebbe essere presentato già in settimana. Nel frattempo, l'amministrazione destinerà ad altri scopi gli 8 milioni dei Pisu: ‹‹Non andranno persi, li useremo per riqualificazioni a Colleatterrato e Colleparco››.

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