Brucchi: inutile l'indagine su Team
Il sindaco risponde sull'affare-rifiuti, il socio privato ha i giorni contati
TERAMO. Il socio privato della Team ha i giorni contati. La commissione d'inchiesta sull'affare dei rifiuti è inutile. Gli attacchi di Albi & C. sono caccia alle streghe.
Così Maurizio Brucchi chiude la partita con l'opposizione scesa in campo dopo le dimissioni di Stefano Gavioli, ex Ad della Team, perché coinvolto nell'inchiesta di Catanzaro sui rifiuti che ha al centro la Enertech, socio privato anche della teramana Team. Ad Albi (ex centrosinistra passato a Fli) che chiede di istituire una commissione d'inchiesta comunale che spulci nei conti della Team, Brucchi ribatte che è inutile farlo «Perché i dati contabili della società mista sono a disposizione di tutti i consiglieri. Se Albi li vuole conoscere li chieda». Quindi taccia di «caccia alle streghe» la richiesta fatta dal suo ex sfidante alla poltrona di sindaco e gli lancia una provocazione neppure tanto sibillina: «Perché non chiede la stessa commissione d'indagine per il Ruzzo? (il partito dell'acqua, ndr)».
Brucchi peraltro rivela un retroscena che dà alla Team una sorta di certificato di qualità in fatto di conti: «Per un anno e mezzo la Guardia di Finanza di Teramo ha indagato sulla società partecipata e non mi sembra che sia uscito qualcosa di irregolare». Ma c'è da rispondere anche alle accuse lanciate dal Pd e da Carlo Costantini e Siriano Cordoni (Idv) che ripescano i fatti del 2006 quando la Slia (ex socio privato Team) fu messa in liquidazione e sostituita, senza alcuna gara, dalla Enerambiente di Gavioli che, un anno fa, si è fatta da parte per lasciare il posto all'Enertech. «Nel primo caso l'ufficio legale mi spiegò che era una incorporazione societaria, ed io mi fido dei miei legali. Nel secondo siamo i primi a dire che non va bene». L'Enertech, quindi, ha i giorni contati: oggi il prefetto dirà al sindaco se la procura di Catanzaro ha nominato un custode giudiziario al posto di Gavioli. E nel Cda Team dell'11 agosto sarà scritta la parola fine.
Così Maurizio Brucchi chiude la partita con l'opposizione scesa in campo dopo le dimissioni di Stefano Gavioli, ex Ad della Team, perché coinvolto nell'inchiesta di Catanzaro sui rifiuti che ha al centro la Enertech, socio privato anche della teramana Team. Ad Albi (ex centrosinistra passato a Fli) che chiede di istituire una commissione d'inchiesta comunale che spulci nei conti della Team, Brucchi ribatte che è inutile farlo «Perché i dati contabili della società mista sono a disposizione di tutti i consiglieri. Se Albi li vuole conoscere li chieda». Quindi taccia di «caccia alle streghe» la richiesta fatta dal suo ex sfidante alla poltrona di sindaco e gli lancia una provocazione neppure tanto sibillina: «Perché non chiede la stessa commissione d'indagine per il Ruzzo? (il partito dell'acqua, ndr)».
Brucchi peraltro rivela un retroscena che dà alla Team una sorta di certificato di qualità in fatto di conti: «Per un anno e mezzo la Guardia di Finanza di Teramo ha indagato sulla società partecipata e non mi sembra che sia uscito qualcosa di irregolare». Ma c'è da rispondere anche alle accuse lanciate dal Pd e da Carlo Costantini e Siriano Cordoni (Idv) che ripescano i fatti del 2006 quando la Slia (ex socio privato Team) fu messa in liquidazione e sostituita, senza alcuna gara, dalla Enerambiente di Gavioli che, un anno fa, si è fatta da parte per lasciare il posto all'Enertech. «Nel primo caso l'ufficio legale mi spiegò che era una incorporazione societaria, ed io mi fido dei miei legali. Nel secondo siamo i primi a dire che non va bene». L'Enertech, quindi, ha i giorni contati: oggi il prefetto dirà al sindaco se la procura di Catanzaro ha nominato un custode giudiziario al posto di Gavioli. E nel Cda Team dell'11 agosto sarà scritta la parola fine.
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