lo sciopero
Bus, tagliate nel Teramano corse per 130mila chilometri
Colpiti in particolare i collegamenti Atri-Pescara e quelli dall’interno al capoluogo. Cgil e Ugl si appellano ai politici della provincia: "Cambiate queste scelte scellerate"
TERAMO. Contro i tagli pesantissimi al chilometraggio e la privatizzazione massiccia dei collegamenti del trasporto pubblico locale delle aree interne verso Teramo si sono mobilitate le segreterie teramane di Filt Cgil e Ugl Trasporti per lo sciopero regionale dei dipendenti delle aziende pubbliche e private di trasporto proclamato per il 7 agosto.
A illustrare i motivi della protesta, contro le scelte della politica regionale che avrebbero ripercussioni pesanti sia peri servizi all’utenza che in termini di occupazione, è stato Aurelio Di Eugenio, della segreteria regionale della Filt Cgil. Il taglio di 12 milioni di euro dal fondo regionale dei trasporti si traduce infatti in 130mila chilometri in meno di corse del trasporto pubblico per la provincia di Teramo. Maggiormente penalizzati sono i collegamenti di Atri verso Pescara e viceversa: qui sono state soppresse 32 corse dirette costringendo i passeggeri a un cambio a Silvi. Il che, spiega Di Eugenio, equivale a tagliare la tratta visto che la “rottura di carico”, come viene chiamata in gergo, costringe l’utenza ad utilizzare un mezzo alternativo.
Il piano prevede 9 corse in meno anche sulla Mosciano-Giulianova e sulla Mosciano Teramo, mentre ulteriori 4 corse dirette sono state soppresse anche sulla tratta Teramo-Chieti-Pescara. «Oltre al disservizio» spiega Di Eugenio «va evidenziato anche il problema delle subconcessioni dei chilometri rimanenti ai privati, quantificati in provincia di Teramo in 516mila chilometri concentrati soprattutto nelle aree interne». Una privatizzazione che coinvolge particolarmente i collegamenti verso Teramo da Montorio, dalla frazione di San Giorgio di Crognaleto, da Cortino e da Pietracamela, ma investe anche un problema occupazionale degli autisti che lavorano per la neonata azienda unica Tua, ex Arpa. A livello regionale i tagli previsti sono infatti di circa 140 unità di cui 30 nella provincia di Teramo.
«In questo modo», sostengono ancora i sindacati Cgil e Ugl, «si conferma la volontà della politica regionale di procedere verso una graduale dismissione dei servizi di trasporto locale attualmente gestiti dalle tre aziende pubbliche e da quelle partecipate (ora confluite in Tua) mediante il ricorso alle subconcessioni che rappresentano una evidente privatizzazione mascherata. E’ per questo che la nostra mobilitazione ha bisogno che la protesta sia corale. Inviteremo a unirsi a noi i sindaci dei diversi comuni della provincia colpiti da questi tagli, ma anche gli assessori e i consiglieri regionali teramani a cui chiediamo di far sentire la loro voce sui banchi della politica che ha compiuto queste scelte scellerate».
Marianna De Troia
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