PRATI DI TIVO
Cabinovia sequestrata la sera dopo la riapertura della mattina
I sigilli del giudice dopo che l'impianto era stato riattivato alle 8 di ieri: cinque indagati tra cui il gestore per attentato alla sicurezza dei trasporti
PIETRACAMELA. È durata meno di 12 ore la riapertura della cabinovia di Prati di Tivo. In mattinata l’entusiasmo, in serata la doccia fredda di un provvedimento di sequestro disposto dall’autorità giudiziaria e notificato dalla guardia di finanza.
I sigilli sono scattati nell’ambito di un’inchiesta della Procura che contesta i reati di attentato alla sicurezza dei trasporti e falso ideologico: al centro, in particolare, un certificato del 2022 (e non quello del 2023) che attesta la manutenzione dell’impianto.
Cinque gli indagati tra cui lo stesso gestore Marco Finori. Il provvedimento di sequestro è stato chiesto dal pm Davide Rosati e disposto dal gip Marco Procaccini. Il gestore non rilascia dichiarazioni sull’accaduto e il suo avvocato Gianni Falconi annuncia ricorso al Riesame contro il sequestro.
L' impianto era stato riattivato alle 8 di ieri dopo un lungo periodo di chiusura. La riapertura della stazione era attesa da tutti: turisti, appassionati e soprattutto dagli operatori turistici che dopo l'estate a metà l'anno scorso con la riattivazione dell'impianto a Ferragosto e l'inverno con le attrezzature ferme. (d.p.-a.d.f.)
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