Carcere Teramo, detenuto incendia una cellaSgomberato un piano, cinque agenti intossicati

Nel cuore della notte un detenuto marocchino ha preso il fornellino a gas ed ha scatenato l'inferno in carcere. Il personale di servizio ha provveduto a sgomberare l'intero piano ed a spostare i 50 detenuti

TERAMO. Incendia branda e vestiti, scatena l'inferno nel carcere di Teramo. Un intero piano è stato evacuato e cinque agenti di polizia penitenziaria sono rimasti feriti. Il protagonista di una notte drammatica a Castrogno è il detenuto marocchino accusato di avre sfregiato con una lametta il volto di Guido Curti, uno degli arrestati del crack Di Pietro, cioè l'inchiesta teramana sulle bancarotte a catena che coinvolgono società con sede nello studio di commercialisti Chiodi-Tancredi.

Nel cuore della notte appena trascorsa, il marocchino, già trasferito in un'altra cella dopo l'aggressione a Curti, ha preso il fornellino a gas ed ha scatenato l'inferno in carcere. Il rogo è divampato in una cella del reparto tossicodipendenti, al quarto piano della struttura, verso le 23. I vigili del fuoco hanno lavorato a lungo per spegnere il rogo e per bonificare la zona, mentre il personale di servizio ha provveduto a sgomberare l'intero piano ed a spostare i 50 detenuti. Gli agenti hanno riportato prognosi che variano da una settimana a 10 giorni.
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