Cardiologia, la Asl chiama il primario già in pensione
L’ambulatorio in ospedale chiuso per gravi carenze d’organico ha riaperto ieri Ora ci lavora Di Sabatino, medico che fino a tre anni fa dirigeva l’intero reparto
GIULIANOVA. Corsi e ricorsi storici. Nel reparto di cardiologia dell’ospedale di Giulianova si è creata una situazione di vichiana memoria. Il medico inviato dalla Asl per consentire la riapertura dell’ambulatorio cardiologico altri non è che l’ex primario del reparto di cardiologia giuliese, andato un pensione circa tre anni fa, Pietro Di Sabatino.
E’ questa la soluzione trovata dalla Asl dopo che il primario del reparto, Vito Ciampini, ha deciso di chiudere l’ambulatorio per grave carenza di medici nell’intero reparto. Lunedì e martedì infatti non è stato possibile effettuare visite e esami diagnostici per i pazienti esterni, nonostante le prenotazioni. La decisione estrema - resa nota ai pazienti con un cartello affisso sulla porta - è arrivata dopo un lungo carteggio con i vertici Asl, che però non ha avuto gli esiti sperati dal reparto giuliese.
Ieri mattina l’ambulatorio ha riaperto in quanto l’ex primario in pensione, che ha un contratto a ore con la Asl e che finora ha lavorato al distretto sanitario di base di Villa Rosa, è praticamente tornato in ospedale. Ma solo nell’ambulatorio che sarà aperto dalle 8 alle 14. I “sumaisti” cioè i medici che hanno questo tipo di contratto, non possono svolgere attività in reparto.
La decisione crea una situazione per certi versi paradossale, in quanto un ex primario si trova ora a prendere direttive dal suo successore.
L’arrivo del nuovo medico poi non risolve tutti i problemi di carenza di organico, in quanto non potendo lavorare in reparto non sarà inserito nei turni.
C’è poi l’aspetto della spesa. Appare un controsenso il fatto che due cardiologi del reparto di Sant’Omero (che ormai da un anno è chiuso di notte e nei festivi e che ha in organico 7 medici) vengano pagati in più con le incentivazioni per andare a lavorare, oltre il normale orario, al distretto di Villa Rosa mentre un medico ambulatoriale (l’ex primario) della stessa struttura venga spostato all’ospedale di Giulianova. Una soluzione alternativa, che probabilmente avrebbe garantito un risparmio alle casse della Asl, poteva essere quella di far rimanere Di Sabatino a Villa Rosa e spostare un medico di Sant’Omero a Giulianova, in regime di normale orario di lavoro. Un ospedaliero abilitato a fare tutti i tipi di attività, in ambulatorio ma anche in reparto.
Comunque sia, l’importante è che per il momento una soluzione sia stata trovata, tantopiù che la Asl ha garantito che tutti i pazienti che lunedì e martedì sono stati mandati a casa entro breve tempo saranno chiamati per svolgere la prestazione saltata.
©RIPRODUZIONE RISERVATA