Casa e magazzini tolti a una famiglia rom 

Sequestro in un immobile di via Cavoni, è la seconda confisca in pochi giorni per attività criminose

GIULIANOVA. Un altro immobile, a distanza di pochi giorni, è stato confiscato ieri a un clan di rom. Si tratta del secondo sgombero in un mese per attività legate alla criminalità organizzata a Giulianova. Dopo la confisca del villino di via Orbetello, nel cuore del quartiere Annunziata, avvenuta la scorsa settimana, questa volta l’intervento ha riguardato la porzione di un edificio in via Cavoni. Il Comune di Giulianova ha acquisito il pianoterra ed il primo piano dell’immobile, comprendente sia l’appartamento che i relativi magazzini, in virtù di una sentenza della Corte di Cassazione che nel 2015 ha stabilito la confisca dei locali di proprietà di una famiglia rom. L’immobile in questione era affidato all’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità. Il lungo iter che ha portato alla presa di possesso del bene è stato seguito dalla prefettura.
Presente alle operazioni di sgombero il vice sindaco Lidia Albani che ha ringraziato il prefetto Fabrizio Stelo e le forze dell’ordine per il loro impegno. «È un secondo grande risultato», ha affermato, «l’edificio avrà un ruolo non irrilevante nell’alleggerimento della complessa problematica dell’emergenza abitativa». Le operazioni, coordinate dai carabinieri, dalla polizia municipale e dai vigili del fuoco, sono state frutto di un lungo processo burocratico avviato da quasi 10 anni. Lo stabile, come stabilito dalla giunta comunale in una delibera del 7 settembre 2023, sarà destinato a sopperire alle esigenze legate alla delicata problematica dell’emergenza abitativa. Mentre il villino con ampio giardino, situato in via Orbetello, confiscato ai rom la scorsa settimana, sarà destinato a diventare un centro aggregativo e formativo per bambini, dove potranno sia giocare che studiare.(s.g.)