Case di riposo, cambio nei servizi: fuori la coop che chiede 8 milioni 

Assistenza garantita agli anziani ospiti alla De Benedictis e a Nereto con un affidamento d’urgenza Canzio (Asp1): «Il debito con la Polis è minore». Scontro con il Comune su pagamenti e opere d’arte  

TERAMO . Si chiude il rapporto tra la Asp1, l’azienda regionale che gestisce le residenze per anziani, e la cooperativa Polis, affidataria dei servizi sanitari e assistenziali nelle case di riposo De Benedictis di Teramo e Rozzi di Nereto. A ufficializzare la separazione è è stato dato ieri, in conferenza stampa, il commissario dell'Asp1 Roberto Canzio. Quest’ultimo ha parlato anche di altri argomenti, dalla situazione debitoria alle questioni in ballo con il Comune di Teramo.
CASO POLIS E DEBITI
«La Polis non è più un nostro interlocutore. Il rapporto con la cooperativa», ha spiegato Canzio, «terminerà non appena verranno concluse le procedure previste dalla legge e le pratiche burocratiche con i sindacati per i passaggi dei soci lavoratori da un’azienda all'altra. Si chiude una fase e se ne apre un’altra. Tramite procedura d’urgenza i servizi sono affidati, per un mese, a un raggruppamento di imprese che già lavorano nella struttura di Civitella del Tronto e che è composto dalle cooperative Mameri di Imperia e I Colori di Roseto. Considerando che la Polis già ad agosto aveva manifestato l’intenzione di chiudere il rapporto con l’Asp1 abbiamo predisposto due bandi, cioè una gara-ponte che vedrà insediarsi un nuovo interlocutore a partire dal 1° novembre e, successivamente, per la gara generale che raggruppa le case di riposo di Teramo, Nereto e Civitella del Tronto». Il 10 settembre, intanto, è stato notificato il decreto ingiuntivo da parte della Polis, che chiede arretrati per 8,5 milioni di euro. «Queste cifre non sono reali», ha puntualizzato il commissario, «perché si tratta di 6,2 milioni, in aggiunta dei quali la Polis rivendica di avere diritto a ulteriori 2,3 milioni di interessi. Ci opporremo a questa richiesta. Gli interessi li stabilità il tribunale, non loro. Inoltre, poiché stiamo facendo una ricognizione sui debiti, noi abbiamo contestato alla Polis le fatture per alcuni servizi non erogati o che non dovevano essere pagati e parliamo di cifre importanti. Rispetto ai 12 milioni di debito complessivo ci saranno sorprese, quella cifra scenderà di molto leggendo le carte». Gli attriti con la Polis risalgono a diversi mesi fa e attengono al mancato pagamento, stando a quanto sostenuto dalla cooperativa, di almeno una parte del credito maturato nei confronti dell’Assp1. Secondo Canzio, però, l’accordo per la compensazione parziale del debito era legato all’arrivo di rimborsi da parte della Regione delle maggiori spese sostenute durante l’emergenza per il Covid. Gli indennizzi non sono stati assegnati nei tempi previsti e dunque la Polis non ha ricevuto la somma concordata.
SCONTRO CON IL COMUNE
Canzio ha poi reso noto di avere ricevuto un decreto ingiuntivo dal Comune per il pagamento di 200mila euro di Tari non pagata nel passato e che, stando a quanto è emerso successivamente, l’Asp1 ha a sua volta un credito di 790mila euro con l’ente. C’è, inoltre, un problema con 160 opere d’arte di proprietà dell’Asp1 che il Comune ha fatto esporre in pinacoteca senza più restituirle. Opere che, nei piani dell’azienda, andrebbero collocate nel polo museale che nascerà a villa Ventilj a Mosciano. «Finora dall’amministrazione abbiamo ricevuto solo rinvii e temporeggiamenti», ha tenuto a precisare il commissario, «ma siamo pronti a ricorrere a tutte le azioni necessarie per rientrare in possesso delle opere d’arte che ci appartengono». Anche su questo fronte si prospetta un’azione legale.
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