Case fatiscenti in città parte il progetto per recuperarle in 3 anni
Il Comune aderisce a un piano europeo che coinvolge enti e soprattuto privati per salvare il cuore di Teramo.
TERAMO. Il recupero di edifici storici, in centro e nei borghi, passa per l’Europa. Con la partecipazione al progetto “Vito” dell’Unione europea il Comune di Teramo muove il primo passo per la definizione e il finanziamento di interventi destinati a rilanciare zone degradate. L’iniziativa, che coinvolge enti pubblici, istituti e società di sedici paesi di Est e Sud Europa, e che interessa i cittadini, mira a disegnare una mappa delle priorità urbanistiche in base alla quale pianificare opere di ristrutturazione e riutilizzo da realizzare in collaborazione con i privati. “Vito”, entro il 2012, anno di scadenza del progetto, cosentirà di mettere a punto una serie di regole condivise dai vari partner sulle modalità con cui avviare i vari interventi.
Al centro dell’iniziativa comunitaria c’è l’obiettivo di promuovere e applicare criteri di sviluppo sostenibile che, insieme agli aspetti economici e di riqualificazione di immobili e spazi in abbandono, favoriscano anche ricadute positive in termini sociali e di tutela dell’ambiente. Il quadro dei principi generali che permetteà d’individuare le aree e gli interventi da attivare sarà raccolto in un manuale che sarà pubblicato al termine di una serie di seminari ai quali parteciperanno i rappresentanti degli enti che aderiscono a “Vito”. Per l’amministrazione cittadina, la partecipazione a questo progetto rappresenta l’occasione di consolidare l’esperienza di elaborazione di piani di sviluppo sostenibile già avviata con altri programmi europei.
“Vito” però consentirà all’amministrazione anche di affinare procedure e criteri di coinvolgimento dei privati nella realizzazione di opere a valenza pubblica. «Si tratta di un’opportunità importante anche per stilare una pianificazione territoriale senza ricorrere a tecnici esterni che graverebbero sulle casse dell’ente», sottolinea l’assessore alle politiche comunitarie Giovanni Luzii, che ieri mattina ha presentato il progetto insieme al dirigente all’Urbanistica Stefano Mariotti, «ma soprattutto ci permetterà di puntare sullo sviluppo integrato e sostenibile del territorio».
Al centro dell’iniziativa comunitaria c’è l’obiettivo di promuovere e applicare criteri di sviluppo sostenibile che, insieme agli aspetti economici e di riqualificazione di immobili e spazi in abbandono, favoriscano anche ricadute positive in termini sociali e di tutela dell’ambiente. Il quadro dei principi generali che permetteà d’individuare le aree e gli interventi da attivare sarà raccolto in un manuale che sarà pubblicato al termine di una serie di seminari ai quali parteciperanno i rappresentanti degli enti che aderiscono a “Vito”. Per l’amministrazione cittadina, la partecipazione a questo progetto rappresenta l’occasione di consolidare l’esperienza di elaborazione di piani di sviluppo sostenibile già avviata con altri programmi europei.
“Vito” però consentirà all’amministrazione anche di affinare procedure e criteri di coinvolgimento dei privati nella realizzazione di opere a valenza pubblica. «Si tratta di un’opportunità importante anche per stilare una pianificazione territoriale senza ricorrere a tecnici esterni che graverebbero sulle casse dell’ente», sottolinea l’assessore alle politiche comunitarie Giovanni Luzii, che ieri mattina ha presentato il progetto insieme al dirigente all’Urbanistica Stefano Mariotti, «ma soprattutto ci permetterà di puntare sullo sviluppo integrato e sostenibile del territorio».