Caso Saccuti, il Pd contesta l’inchiesta interna al Comune

Tortoreto, la commissione d’indagine sostiene che sarebbero spariti solo 118mila euro Carusi: «La procura parla di un milione, le cifre sono troppo diverse. Ora vogliamo la verità»

TORTORETO. Il caso di Pasqualino Saccuti accende la polemica a Tortoreto. Ad innescarla è la minoranza Pd che contesta l’inchiesta interna al Comune. Appreso dell’inchiesta bis aperta dalla procura sull’ex dirigente dell’economato condannato a tre anni per l’acquisto del Suv con i soldi pubblici e indagato in un’altra indagine per un milione di euro che sarebbe sparito dalle casse dell’ente negli ultimi due anni, l’opposizione attacca i numeri della commissione d’indagine istituita a palazzo di città e presieduta da Rolando Papiri.

«Se quello che filtra sul milione è vero», scrive il consigliere comunale Nico Carusi , capogruppo del Pd, «allora non possiamo accettare passivamente i numeri che la maggioranza ci ha fornito nel corso dell'ultimo consiglio comunale, quando è stato approvato il consuntivo del 2011». Secondo la nuova indagine della procura teramana tra il 2010 e il 2011 dalle casse comunali sarebbe sparito quasi 1 milione di euro. «Mentre per la maggioranza», scrive Carusi, «come emerge dai dati del bilancio, 118mila euro. E’ necessario fare un inciso ed interrogarsi sulla reale funzione della commissione d'inchiesta comunale. Contesto al presidente di non aver presentato in consiglio comunale una relazione che attestasse la veridicità dei numeri forniti dall'organo politico. La commissione era stata istituita per programmare e coordinare l'attività di due tecnici,uno contabile e l'altro giuridico per appurare ammanchi, modus operandi e situazioni anomale. Ma ad oggi nessun contabile è stato indicato e nominato. Di fatto, il presidente della commissione, come emerge dagli atti ufficiali, non solo ha smarrito l'indirizzo e gli obiettivi originari, ma con il segreto d'ufficio legato alla vicenda, ha rallentato il lavoro di controllo e di vigilanza dei consiglieri comunali. Non a caso ci sono stati scontri tesissimi tra i componenti della commissione tanto che qualche consigliere ha chiesto le dimissioni del presidente».

Carusi nella nota ricorda come con atti ufficiali i consiglieri Mauro Postuma e Innocenzo Taddeo abbiano chiesto spiegazioni su alcune scelte ritenute errate adottate dalla presidenzate senza però ottenere delle risposte. «I verbali delle sedute della commissione sono scarni e privi di fatti rilevanti», dice ancora Carusi, «la commissione d'indagine è servita solamente a prendere tempo anche se il presidente in consiglio ha dichiarato che le indagini vanno avanti grazie alla sua commissione». Carusi lancia un appello a Saccuti affinchè « si rechi dal magistrato titolare dell'inchiesta e fare luce su tutta la vicenda. Crediamo che il dirigente sia il capro espiatorio. E non è giusto che sia l'unico a pagare. Chi ha sbagliato, presente e passato, deve essere messo in condizione di non farlo più».(d.p.)

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