danni del maltempo
Cellino frana, in tanti ancora senz’acqua nè luce
Allarme del sindaco nel vertice dal prefetto, che manda le autobotti. Parte lo sciopero della fame contro i ritardi Enel
TERAMO. L'emergenza è finita ma non per tutti. Su gran parte del territorio provinciale sono tornate acqua e luce. Restano, però, alcune zone periferiche nelle quali il ritorno alla normalità non si è ancora concretizzato. Si tratta di frazioni e case sparse di alcuni comuni dell'entroterra dove alcune centinaia di famiglie restano prive dei servizi saltati con i danni alle linee elettriche e alle condotte idriche. Per fare il punto della situazione il prefetto Valter Crudo ieri ha riunito i sindaci delle zone ancora in emergenza e i rappresentanti di Ruzzo ed Enel.
La situazione peggiore riguarda Cellino Attanasio. «La metà del territorio comunale è senz'acqua», fa rilevare il sindaco Giuseppe Del Papa, «il 20% non ha luce, ci sono dieci frane e le strade sono piene di voragini». Quello del primo cittadino cellinese è uno sfogo più che un atto di accusa. «Ci vuole l'esercito per affrontare questa situazione», insiste, «abbiamo dovuto fare tre sgomberi, non è arrivato un solo gruppo elettrogeno e il primo operatore dell'Enel l'ho visto stamattina». Il sindaco di Cellino e i colleghi di Arsita, Bisenti, Castelli e Teramo, presenti alla riunione, chiedono interventi celeri per il ripristino definitivo di corrente e acqua e risarcimenti per i danni subìti dai cittadini che hanno perso alimenti congelati. Il direttore tecnico del Ruzzo Domenico Giambuzzi spiega che l'emergenza idrica a Cellino è stata prolungata da un problema al serbatoio di San Marco registrato nella tarda mattinata di ieri. I lavori di ripristino delle condotte proseguiranno a ritmo serrato ma nel frattempo il territorio cellinese sarà rifornito d'acqua tramite cisterne tra cui quelle che nei giorni scorsi hanno alimentato l'ospedale. Peraltro, passando ad altro acquedotto, rubinetti a secco anche ad Atri e in alcune zone di Pineto per rotture alla conduttura Aca Tavo Nord.
Gianfranco Urbanelli, responsabile di Enel distribuzione per Teramo e l'Aquila, elenca le zone in cui sono i cantieri per il ripristino delle linee di media tensione che portano l'elettricità alle cabine. Interventi sono in corso anche per ricollegare i cavi spezzati che fanno arrivare l'elettricità nelle case sparse e nelle frazioni e le aree che non riavranno subito la corrente saranno dotate di generatori elettrici in attesa delle opere necessarie. Intanto ieri sera si sono fermati quelli montati a Villa Gesso e Castrogno. Sia Urbanelli che Giambuzzi resteranno comunque in contatto con i sindaci per tenere sotto controllo la situazione dei lavori. La prefettura, invece, sosterrà l'amministrazione cellinese e gli altri comuni per le richieste d'intervento del Genio civile sulle frane e lungo le strade dissestate. Sempre a proposito di frane ieri sono state evacuate altre sei famiglie a Castiglione. E una ieri si è verificata a ponte Vezzola: minaccia una condotta del Ruzzo che dal serbatoio di Fonte Baiano porta l’acqua a Civitella.
E sui disservizi legati all’Enel ieri è iniziato lo sciopero della fame del comitato “Libera corrente”, guidato dal blogger Giancarlo Falconi e dal presidente dell’associazione “Robin Hood” Pasquale Di Ferdinando. Ieri alle 10,30 i manifestanti si erano di fronte alla sede Enel in viale Bovio per un sit-in che porteranno avanti fino a quando non verranno ripristinate tutte le utenze. «I teramani non ce la fanno più. Non c’è un piano. Bisognava iniziare ad intervenire dai paesi più in alto, dove c’era un’urgenza immediata per il riscaldamento. Invece quelle zone sono rimaste abbandonate», ha spiegato Falconi. «Ci sono bambini, anziani, persone malate. C’è anche il problema delle attività produttive». «Secondo noi è già grave che manchi l’energia elettrica ad una sola utenza, ma 500 vuol dire 500 famiglie senza corrente», ha aggiunto Di Pasquale riportando i dati di martedì sera.
Al loro fianco c’era anche il M5S con il consigliere comunale Fabio Berardini: «È inaccettabile che l’Enel non abbia provveduto a intervenire tempestivamente sulle linee elettriche, soprattutto dopo una nevicata annunciata». Annalisa Bove, una delle cittadine presenti ieri mattina assieme a Graziella Cordone e Sonia Di Giuseppe, racconta che, nonostante i tentativi dei tecnici i dell’Enel, la luce manca da sette giorni nella zona di Colleatterrato Alto dove risiede.
Gennaro Della Monica
Chiara Di Giovannantonio
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