Centrale a biomasse, no del Wwf
L'associazione è contraria all'impianto alla foce del Vomano
ROSETO. Il Wwf dice no alla realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica, alimentato a biomasse, alla foce del fiume Vomano. L'impianto a biogas, di piccole dimensioni (537 kw), nascerà da un progetto presentato dalla ditta Rolli Alimentari.
Lo stabilimento dell'industria si trova alla periferia sud di Roseto, non lontano dalla foce del fiume Vomano. Gli ambientalisti contestano non la centrale in sé, piuttosto la sua localizzazione, dal momento che il progetto interessa un'area che nel Piano territoriale provinciale (Ptp) è definita di "interesse bioecologico" e che è anche a rischio di esondazioni del fiume Vomano.
"L'impianto", si legge in una nota della sezione provinciale del Wwf, "dovrebbe sorgere all'interno di un'area dove, secondo il Piano territoriale provinciale, 'non sono ammesse trasformazioni dello stato di fatto dei luoghi se non finalizzate al risanamento e restauro ambientale, alla difesa idrogeologica, alla salvaguardia e corretto uso delle risorse e dei valori biologici, ambientali e paesaggistici'. Anzi", puntualizza l'associazione ambientalista, "in tale area il piano territoriale prevede addirittura che gli insediamenti già esistenti debbano essere rilocalizzati, per cui appare fuori luogo ipotizzare lì la realizzazione di nuovi impianti".
Il Wwf fa anche rilevare che "il piano territoriale individua l'area come sito da sottoporre ad un 'Piano d'area a matrice ambientale e paesistica'".
Infine, gli ambientalisti teramani fanno presente che "nel Piano stralcio di difesa alluvioni, l'area dove si vorrebbe costruire l'impianto a biomasse è stata indicata come zona a rischio di esondazioni".
Per tutto questo, il Wwf chiede alla Rolli Alimentari e agli enti preposti al rilascio delle necessarie autorizzazioni (Regione e Provincia) che l'impianto in questione venga costruito altrove, anche in considerazione del fatto che "il Comune di Roseto degli Abruzzi ha una superficie di oltre 52 chilometri quadrati" e che quindi si possa individuare un'altra area per la costruzione della centrale elettrica.
Lo stabilimento dell'industria si trova alla periferia sud di Roseto, non lontano dalla foce del fiume Vomano. Gli ambientalisti contestano non la centrale in sé, piuttosto la sua localizzazione, dal momento che il progetto interessa un'area che nel Piano territoriale provinciale (Ptp) è definita di "interesse bioecologico" e che è anche a rischio di esondazioni del fiume Vomano.
"L'impianto", si legge in una nota della sezione provinciale del Wwf, "dovrebbe sorgere all'interno di un'area dove, secondo il Piano territoriale provinciale, 'non sono ammesse trasformazioni dello stato di fatto dei luoghi se non finalizzate al risanamento e restauro ambientale, alla difesa idrogeologica, alla salvaguardia e corretto uso delle risorse e dei valori biologici, ambientali e paesaggistici'. Anzi", puntualizza l'associazione ambientalista, "in tale area il piano territoriale prevede addirittura che gli insediamenti già esistenti debbano essere rilocalizzati, per cui appare fuori luogo ipotizzare lì la realizzazione di nuovi impianti".
Il Wwf fa anche rilevare che "il piano territoriale individua l'area come sito da sottoporre ad un 'Piano d'area a matrice ambientale e paesistica'".
Infine, gli ambientalisti teramani fanno presente che "nel Piano stralcio di difesa alluvioni, l'area dove si vorrebbe costruire l'impianto a biomasse è stata indicata come zona a rischio di esondazioni".
Per tutto questo, il Wwf chiede alla Rolli Alimentari e agli enti preposti al rilascio delle necessarie autorizzazioni (Regione e Provincia) che l'impianto in questione venga costruito altrove, anche in considerazione del fatto che "il Comune di Roseto degli Abruzzi ha una superficie di oltre 52 chilometri quadrati" e che quindi si possa individuare un'altra area per la costruzione della centrale elettrica.
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