Cita la Asl dopo lo schianto in auto e l’assunzione di farmaci

Teramo, al Pronto soccorso gli avevano iniettato antidolorifici senza dirgli che non poteva guidare

TERAMO. Al Pronto soccorso nessuno gli disse che non avrebbe dovuto mettersi alla guida dopo avergli iniettato degli antidolorifici per un forte dolore alla spalla. Così lui, all’alba, riprese la macchina per tornare a casa, ma poco dopo svenne sul volante e invase l’altra carreggiata schiantandosi contro una vettura. Rischiò di morire e di uccidere il passeggero dell’altra auto. E’ una storia tutta da raccontare in un’aula di tribunale quella che vede protagonista un trentenne di Tortoreto che ha citato civilmente la Asl chiedendo i danni anche per il ritiro di 11 punti dalla sua patente di guida. Perchè, sostengono le consulenze mediche di parte, lui svenne a causa dell’effetto combinato di quei due tipi di medicinali antidolorifici che poco prima gli erano stati somministrati. Dice il suo avvocato Sigmar Frattarelli: «Il mio assistito è vivo per miracolo e per fortuna le lesioni non sono state gravi considerato che a seguito di un frontale simile le conseguenze avrebbero potuto essere molto più gravi sia per lui che per l’altro conducente. Le indicazioni prescritte per ciascuno dei farmaci che gli hanno somministrato al pronto soccorso prevedono proprio la raccomandazione di astenersi dalla guida di autoveicoli, anche perchè si è trattato nel caso di specie di due farmaci somministrati in combinazione con un effetto quindi ancora più forte. Invece gli addetti del pronto soccorso dell’ospedale di Giulianova non solo lo hanno subito dimesso e mandato a casa dopo le infiltrazioni ma hanno omesso il doveroso invito all'astensione dalla guida. L’autovettura del mio assistito è andata completamene distrutta e la polizia stradale, ignara di quanto realmente accaduto e attenendosi ovviamente al fatto che il mio assistito ha invaso l'altra corsia di marcia, gli ha fatto una pesante multa per circolazione contromano con una decurtazione di ben 11 punti sulla patente di guida. Di conseguenza agiremo in giudizio, dopo avere espletato la procedura di mediazione per responsabilità medica, per chiedere alla Asl il risarcimento di tutti i danni subiti, danni alla salute, spese mediche per cure e terapie, valore dell'autovettura distrutta, e anche per ottenere il riaccredito dei punti decurtati sulla patente di guida». I fatti risalgono all’ottobre del 2013. Nella notte tra il 2 e il 3 ottobre il giovane si recò al pronto soccorso dell’ospedale di Giulianova perchè accusava forti dolori alla spalla destra per una pregressa lesione. «Alle 4.51», scrive il legale nella diffida inviata alla Asl, «è stato sottoposto a visita medica all’esito della quale gli sono state somministrate dosi di Toradol e Zantac come risulta dal verbale di pronto soccorso. Ultimata la somministrazione dei farmaci alle 5.35 il mio assistito è stato dimesso e invitato a tornare a casa senza alcuna indicazione circa la possibile influenza dei nedicinali assunti sulla guida di autoveicoli e senza la benchè minima prescrizione di astenersi dalla guida. Così nel fare ritorno a casa alla guida della propria auto il mio assistito nel percorrere la statale 16 ha perso improvvisamente conoscenza e perdendo il controllo del mezzo si è scontrato frontalmente con un’altra vettura». All’atto di citazione il legale è pronto ad allegare non solo le consulenze mediche, ma anche la testimonianza di un automobilista che quella mattina percorreva la statale 16 e che ha raccontato di aver visto il giovane accasciarsi con la testa sul volante privo di sensi. La battaglia a colpi di carte bollate ora si sposta in tribunale. ©RIPRODUZIONE RISERVATA