Colonnella, in mille firmano contro la centrale a biomasse 

Affollata assemblea di protesta e petizione di Aria Nuova contro l’impianto

COLONNELLA. In centinaia ancora insieme per tenere vigile l’attenzione sul fenomeno della corsa alle biomasse: «A Colonnella aspettano solo che abbassiamo la guardia per realizzare la centrale». Il coro di no alla produzione di energia attraverso le centrali a biomasse previste in Val Vibrata, ora si “conta” e supera il migliaio di firme con una petizione e con un’assemblea pubblica sentita e partecipata a Colonnella, C’erano anziani, giovani, cittadini di tutte le estrazioni e idee, sabato all’assemblea pubblica organizzata dal comitato “Aria Nostra” a Colonnella, sul tema “Inquinamento e salute: quale prezzo?”.

Erano a centinaia ad affollare la sala dell’hotel Bellavista, qualcuno con la voglia di farsi sentire con una protesta che unica molti altri concittadini, qualcuno con la curiosità e l’interessamento volto a capirci qualcosa dei rischi per la salute di questa improvvisa invasione di richieste di autorizzazioni in tutta la vallata. E i numeri hanno confermato il successo degli eventi del 2012 del primo incontro all’hotel Baffo Rosso, con oltre 500 partecipanti, ed il corteo lungo la Bonifica del Tronto che questo dato lo aveva quasi raddoppiato.

La raccolta firme per la petizione partita da Aria Nostra solo pochi giorni fa, ne può contare già un migliaio, ma gli organizzatori prevedono di moltiplicarne almeno “per due”, probabilmente “per tre”, il numero. E il banchetto per le firme, durante l’assemblea di sabato, non ha mai smesso di essere affollato. Un segnale forte, implacabile, un “no” che si estende tra i cittadini della Val Vibrata e che ha ottenuto anche il riconoscimento, anche se non in tutti i Comuni, di molti amministratori locali. E il dato politico è appunto questo, che attorno al movimento anti biomasse si sta sviluppando una struttura partecipativa della cittadinanza che ha delle basi solide e che non dimostra di arrestarsi, lanciando messaggi chiari alle istituzioni: innanzitutto i soggetti che la compongono sono tanti e diversi e il seguito, come si è detto, enorme. Poi le motivazioni, perché come i promotori della petizione dicono, «il no non è a priori, ma è diretto ai progetti insalubri, affinché ci sia un’adeguata attenzione nel valutare le richieste di autorizzazione». Infine c’è l’attenta e continua fase di sensibilizzazione verso la gente che avviene fornendo diverse chiavi di lettura della vicenda e non slogan. E infatti gli ospiti invitati all’incontro moderato da Davide Di Giuseppe di Aria Nostra, Ferdinando Laghi esponente dei “Medici per l’ambiente” e primario di medicina interna, Adriano Mei e Alfredo Sadori dei comitati di rete delle Marche, hanno spiegato diverse criticità del progetto biomasse: dal rischio per la salute dovuto alle formaldeidi, nocive, che si sprigionerebbero ben tre volte oltre al limite dai fumi delle centrali a biomasse, al pericolo che queste vengano convertite in ben più redditizi inceneritori che bruciano immondizia, alla scarsa utilità per l’Abruzzo che, secondo Laghi, produce già più energia di quanta ne consuma, fino alla convinzione che le centrali a biomasse non siano una fonte di energia rinnovabile e quindi utile all’ambiente.

Luca Tomassoni

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