«Colpevole stallo sul consolidamento di Castelnuovo»
CAMPLI. «Il crollo del tetto della chiesa di San Giovanni, che ha provocato il distacco dei decori artistici del ’400, è un evento annunciato e rappresenta un danno inestimabile e forse irreparabile...
CAMPLI. «Il crollo del tetto della chiesa di San Giovanni, che ha provocato il distacco dei decori artistici del ’400, è un evento annunciato e rappresenta un danno inestimabile e forse irreparabile per il patrimonio artistico camplese di un edificio di culto che è un importante simbolo di aggregazione di un’intera comunità già gravemente colpita dagli eventi calamitosi». A scrivere è il comitato cittadino “Castelnuovo nel cuore” dopo il crollo, avvenuto lo scorso 22 novembre a causa del forte vento, di una porzione della copertura provvisoria della chiesa della frazione di Campli, che è inagibile dal 2017 a causa di una grossa frana. «Dal 2017 la chiesa versa in un grave pericolo di dissesto idrogeologico come l’intero versante sud del borgo», recita la nota, «nel 2019 la chiesa è stata messa in sicurezza con interventi al tetto, ma già nel 2023 a seguito di condizioni meteo avverse c’è stato il primo crollo del tetto e non è stato effettuato un intervento risolutivo su tutto il perimetro, ma solo riparato il danno». I residenti lamentano che i lavori di consolidamento del versante in frana non sono ancora iniziati e che l’iter di assegnazione dei lavori è in fase di stallo nonostante lo stanziamento nel 2018 di circa sei milioni di euro dall’Ufficio speciale per la ricostruzione. E chiedono: «Perché il responsabile unico del progetto (Rup) Elisabetta Natali è stata improvvisamente e immotivatamente sollevata con delibera di giunta causando lo stallo dell’iter progettuale? Le istituzioni locali stanno operando le scelte giuste per avviare il prima possibile i lavori? Quale futuro si prospetta per gli abitanti di Castelnuovo attualmente sfollati: rientreranno nelle loro case o saranno costretti a chiedere la delocalizzazione definitiva?».
Il gruppo di opposizione “Svolta Campli” è intervenuto sul tema sostenendo: «A quasi otto anni dalla frana il centro storico di Castelnuovo continua a essere l’emblema dell’abbandono e dell’immobilismo amministrativo. Abbiamo più volte acceso i riflettori su questa situazione inaccettabile e continueremo a tenere alta l’attenzione perché dalle parole si deve passare ai fatti». Sul cambio del Rup: «Una decisione giunta in aggiudicazione di gara; non abbiamo nulla contro il nuovo incaricato, ma ricordiamo che il suo incarico doveva essere adeguatamente motivato dall’amministrazione che aveva anche l’obbligo di verificarne i requisiti professionali e tecnici secondo le linee guida dell’Anac. Riteniamo che l’amministrazione avrebbe dovuto operare un’attenta analisi prima della sostituzione del precedente Rup, affidandolo, se proprio doveva, a professionalità tecniche interne».
Adele Di Feliciantonio