Consultorio, scontro sul ritorno a Roseto 

Il consigliere Petrini: «Tanti servizi ancora a Notaresco». Candelori (Pd): Nugnes sapeva del trasloco

ROSETO. «Molti servizi del consultorio sono stati trasferiti a Notaresco. Siamo sicuri che questi torneranno a Roseto come è stato detto dalla Asl e dall’amministrazione». A chiederlo è il consigliere di opposizione e capogruppo di “Bella Roseto” Nicola Petrini preoccupato per il trasferimento di servizi importanti del consultorio a Notaresco, dove la Asl ha a disposizione dei locali. «Parte del consultorio è stato trasferita», aggiunge Petrini, «perché l’amministrazione non ha messo a disposizione locali alternativi. Avrebbero dovuto programmare il trasloco. Ora è stato annunciato che il consultorio tornerà a Roseto nei locali comunali di via Marina. Non li ritengo idonei, ma quanto tempo dovremmo attendere». Petrini inoltre critica l’amministrazione per non aver insistito con la Asl a realizzare il nuovo Distretto sanitario di base. «Questa amministrazione», continua il consigliere, «ha azzerato il protocollo d’intesa tra il Comune e la Asl per la realizzazione del nuovo distretto e di una residenza sanitaria per anziani. Ora si dovrebbe realizzare una Casa di comunità con i fondi Pnrr. Ben venga, ma si sarebbe potuto pensare a un ampliamento della stessa e alla realizzazione di una Rsa». Anche Manuela Candelori, delegata all’assemblea nazionale del Pd e membro della conferenza delle donne Democratiche di Teramo, esprime perplessità sul trasferimento di alcuni servizi del consultorio: le sue dichiarazioni sono supportate dalla conferenza delle donne Democratiche di Teramo e da quella regionale dell’Abruzzo.
«Avverto il dovere e il bisogno di rivolgermi in particolare a tutte le donne Democratiche in questa sede, e a tutte in generale», dice Candelori, «per sottoporre alla vostra attenzione quanto sta accadendo nel nostro comune di Roseto in riferimento allo smantellamento del consultorio che, ricordo, era un presidio di rilevanza strategica per la prevenzione delle principali patologie che affliggono l’universo femminile, le dolorose fragilità adolescenziali e le criticità delle famiglie in generale. Risulta difficile da accettare che il sindaco Nugnes e la giunta di un Comune così importante per la nostra provincia abbiano potuto trascurare una risorsa così importante per la cura dei nostri cittadini, i quali dovranno arrangiarsi, con non poco disagio, alle strutture presenti nei comuni limitrofi o, peggio ancora, nelle strutture private, per chi potrà permetterselo». Candelori sostiene che Nugnes sapeva da un anno di questo smantellamento. «Il sindaco era informato», conclude, «ma, come riporta una nota del Pd di Roseto, ha preferito tacere a spese, come al solito, dei cittadini».
Luca Venanzi