Crac Di Pietro, terzo no del gip alla scarcerazione di Curti e Di Pietro
Il gip Marina Tommolini ha respinto la richiesta di scarcerazione: Guido Curti e Maurizio Di Pietro, due dei quattro imprenditori arrestati per la bancarotta da 15 milioni, restano in cella
TERAMO. Crac Di Pietro: Guido Curti e Maurizio Di Pietro, due dei quattro imprenditori arrestati per la bancarotta da 15 milioni, restano in carcere. Per la terza volta il gip Marina Tommolini ha respinto la richiesta di scarcerazione avanzata dal difensore Cataldo Mariano. Per il giudice, dunque, permangono le gravi esigenze cautelari. I due sono in carcere dal 27 gennaio nell'ambito dell'inchiesta che ha portato al sequestro delle quote di tre società, tra cui la Kappa Immobiliare e la De Immobiliare Srl che avevano sede legale nello studio Chiodi-Tancredi, quello del presidente della giunta regionale e del suo socio commercialista Carmine Tancredi. Società, controllate al 99% da sodalizi ciprioti, che per l'accusa sono le tappe finali dei soldi provenienti dai fallimenti.
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