Cresce il numero delle aziende ko

Cappa e Metallurgica Abruzzese invase dal fango si bloccano

TERAMO. Passano le ore e la conta dei danni nelle aziende teramane assume dimensioni sempre più drammatiche. In molte industrie la produzione è ferma, sia perchè i macchinari sono fuori uso, sia perchè i locali sono ancora invasi dal fango.

Fra le aziende più colpite, la Metallurgica Abruzzese di Mosciano: è fortemente compromesso il reparto zincheria, inaugurato a novembre e frutto di un investimento corposo nell'altissima tecnologia. «Le macchine appaiono molto danneggiate», spiega Sergio D'Angelo, responsabile qualità e ambiente dell'industria che dà lavoro a 180 persone, «c'è il serio rischio di dover rifare intere parti dell'impianto, ma solo quando ripristineremo i collegamenti elettrici lo sapremo. Intanto abbiamo perso tutto quanto era nel magazzino: noi produciamo recinzioni metalliche che quando vanno sott'acqua non sono più vendibili, vanno rottamate. Solo di prodotti abbiamo perso quasi milione di euro. Per 15 giorni la produzione sarà ferma: i dipendenti li occuperemo per far pulizia e ripristinare gli impianti. Certo, non ci voleva: veniamo da un 2010 in cui abbiamo lottato per non fare la cassa integrazione».

Il direttore di Confindustria Teramo, Nicola Di Giovannantonio, fa notare che sono state colpite diverse aziende del settore manufatti in cemento, che hanno impianti fermi e danni rilevanti ai depositi. Una è l'Urania Inerti di Notaresco: qui addirittura anche gli uffici sono stati sepolti sotto un metro e 20 centimetri di fango, compresi i computer. L'altra è la Cappa di San Nicolò, investita in pieno dalle acque provenienti da un vicino torrente: acqua e fango hanno invaso circa i 7mila metri quadri dello stabilimento e gli 11mila metri del piazzale di stoccaggio, fino a 70 centimetri di altezza. Ingenti i danni all'azienda della famiglia Di Carlantonio. Si segnalano danni anche in altre aziende, ad esempio la Cordivari e la Maxiline di Morro d'Oro.

CONFINDUSTRIA. Il presidente di Confindustria, Salvatore Di Paolo, chiede alle istituzioni che si proceda con urgenza alla richiesta del riconoscimento dello stato di calamità «e, in particolare, all'attivazione di tutte le misure idonee a sostenere non solo i cittadini ma anche chi fa impresa in questo difficile momento». Di Paolo auspica un intervento urgente di governo e Regione «affinché la nostra provincia, di nuovo colpita al cuore, possa far fronte subito a questa emergenza. Non possiamo nel contempo non rimarcare che vi è un ulteriore esigenza, non più rinviabile, da tenere ben presente: quella di mettere in sicurezza il nostro territorio da ogni punto di vista, affinché chi risiede e lavora in questa provincia non debba continuare a temere per la propria incolumità».

Il direttore aggiunge che «le industrie hanno bisogno di una rete infrastrutturarle che regga. Va bene l'eccezionalità dell'evento, ma non è possibile che una strada come la Teramo-mare, riparata un anno fa, frani di nuovo. E così la Pedemontana, a pochi anni dalla sua costruzione». A proposito l'assessore provinciale alla viabilità Elicio Romandini conta di riaprirla al transito, fino a Sant'Onofrio, entro un mese.

CNA. Intanto la Cna già prepara misure di sostegno alle aziende. «Stiamo definendo in queste ore», spiega il direttore Gloriano Lanciotti, «una linea di credito speciale per le imprese danneggiate dal terribile nubifragio. La Cna ha una fittissima rete di collaborazione con tutti gli istituti bancari della provincia, per cui credo sia assolutamente possibile discutere con loro al fine di ottenere condizioni agevolate per le aziende danneggiate. In questo momento è l'unico strumento che la Cna può mettere in campo di fronte ad uno scenario così apocalittico». L'appello è alla Regione, per l'erogazione immediata dei fondi Fas ai Confidi e alla Provincia per eseguire una completa ricognizione dei danni e «non lasciare un territorio e un tessuto imprenditoriale già duramente colpiti dalla crisi, soli a fronteggiare un'emergenza di queste proporzioni». Inoltre il presidente della Cna Gianfredo De Santis parla della «fragilità del sistema idrogeologico e quindi dell'esigenza di realizzare un piano straordinario di messa in sicurezza del territorio». C'è un numero verde per assistenza e informazioni: 800-589676.

NUMERI UTILI. A proposito di numeri, il sindaco di Giulianova Mastromauro comunica quello del centro operativo della Protezione civile a cui rivolgersi per emergenze: 085-8007847. A Roseto invece è stato predisposto un modello per la domanda di risarcimento danni che i cittadini possono scaricare dal sito internet del Comune (www.roseto.org), o richiedere all'ufficio Urp.

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