TERAMO
Dà dell’ignorante al medico, non è reato
Detenuto a Castrogno condannato in primo grado e assolto in Appello. I giudici: «È un fatto lieve»
TERAMO. In primo grado era stato condannato a sei mesi con l’accusa di oltraggio per aver dato dell’ignorante al medico del carcere di Castrogno in cui era recluso. In secondo grado i giudici di Appello hanno ribaltato la sentenza assolvendo l’uomo per la particolare tenuità del fatto.
L’uomo, che nel frattempo ha finito di scontare la pena ed è tornato in libertà, era difeso dall’avvocato Antonio Del Vecchio. Così scrivono i giudici nelle motivazioni della sentenza: «Può ritenersi che il fatto abbia i caratteri di tenuità tale da far ritenere concretata l’ipotesi di non punibilità di cui all’articolo 131 bis del codice penale come richiesto dalla difesa: infatti, il termine usato “lei è un ignorante” pur se va bene oltre il legittimo diritto di critica è stato comunque formulato senza l’uso di termini volgari, addirittura mantenendo il lei. Di talchè, il reato sussiste, ma in una forma minimale, il che permette, in assenza di preclusioni soggettive emergenti dal certificato penale, di ritenere concretata la ipotesi dell’articolo 131 bis del codice penale».
Il fatto avvenne all’interno della cella: secondo la difesa in un ambiente chiuso e non aperto a tutti. Ma su questo i giudici non sono stati d’accordo. «Sul punto si deve ribadire», hanno precisato nelle motivazioni, «come vi sia un costante orientamento di legittimità che definisce tale ambiente del carcere un luogo aperto a tutti essendovi un numero non determinato di persone che accede».(d.p.)
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