D'Oliva, lo schianto forse per un malore
Decine di messaggi per la morte del maestro di spinning, oggi i funerali a Silvi
SILVI. È facile prevedere che ci sarà tanta gente, oggi pomeriggio alle 15 nella chiesa dell'Assunta di Silvi, a dare l'ultimo saluto a Giampaolo D'Oliva, l'uomo morto giovedì sera in un incidente stradale sull'Adriatica al confine tra Silvi e Pineto mentre tornava a casa in macchina dopo aver cenato con un amico. Le cause dello schianto resteranno misteriose. Forse per un malore, forse per una distrazione, D'Oliva è finito fuori strada con la sua Citroen C3 in un tratto rettilineo, schiantandosi prima contro un segnale stradale, poi contro un albero dalla parte opposta della carreggiata. Il pm di turno Stefano Giovagnoni non ha ritenuto necessario disporre l'autopsia ed ha subito restituito il corpo ai familiari.
D'Oliva, 45 anni, originario di Roma ma trapiantato da molti anni a Silvi, da poco residente a Mutignano con la seconda moglie Giusy e le due figlie piccole, lavorava come impiegato alla Motorizzazione civile di Teramo ma era conosciutissimo a Silvi e non solo soprattutto per la sua attività di istruttore sportivo, in particolare come maestro di spinning. Già ieri mattina tanti suoi allievi e appassionati della pedalata da fermo lo hanno ricordato su Facebook, sia nella pagina del suo profilo personale che in quella della palestra Gymnica di Silvi, di cui D'Oliva era comproprietario.
Lo spinning era la passione che ha segnato la sua vita. Moltissime le iniziative che aveva organizzato in giro per l'Abruzzo. Un uomo di sport dedito anche al calcio, viste le sue trascorse esperienze da portiere e da allenatore degli amatori dell'Audax Silvi. Proprio per questo la squadra non disputerà la partita del campionato Csi prevista per oggi allo stadio comunale di Silvi.
«Gambe e cuore», era questo uno dei motti che Giampaolo D'Oliva amava ripetere durante le lezioni di spinning e che allievi e amici ricordano sui social network. Silvia Ginoble scrive: «Gambe e cuore... gambe e cuore... la tua voce era ossigeno... mi hai fatto innamorare dello spinning... le emozioni più grandi le ho vissute con te...». Carla Ciavattella: «L'essenza dello spinning sei tu... ma voglio ricordarti soprattutto per l'uomo sincero e con un grande cuore quale sei stato!». Virginia Macchinapegna: «Gambe e cuore, gambe e cuore. Tu puntavi soprattutto sul secondo, per questo le tue lezioni erano speciali... non eri un semplice istruttore di spinning, eri terapeutico per la mente». Marco Amari: «Stasera sarai con me durante la lezione, e parlerò di te ai miei ragazzi e so che capiranno...». Andrea Drago Berardinucci: «Quanto mi mancherai mister, sei stato un uomo da grandi valori, per me eri come un padre». (d.v.)
D'Oliva, 45 anni, originario di Roma ma trapiantato da molti anni a Silvi, da poco residente a Mutignano con la seconda moglie Giusy e le due figlie piccole, lavorava come impiegato alla Motorizzazione civile di Teramo ma era conosciutissimo a Silvi e non solo soprattutto per la sua attività di istruttore sportivo, in particolare come maestro di spinning. Già ieri mattina tanti suoi allievi e appassionati della pedalata da fermo lo hanno ricordato su Facebook, sia nella pagina del suo profilo personale che in quella della palestra Gymnica di Silvi, di cui D'Oliva era comproprietario.
Lo spinning era la passione che ha segnato la sua vita. Moltissime le iniziative che aveva organizzato in giro per l'Abruzzo. Un uomo di sport dedito anche al calcio, viste le sue trascorse esperienze da portiere e da allenatore degli amatori dell'Audax Silvi. Proprio per questo la squadra non disputerà la partita del campionato Csi prevista per oggi allo stadio comunale di Silvi.
«Gambe e cuore», era questo uno dei motti che Giampaolo D'Oliva amava ripetere durante le lezioni di spinning e che allievi e amici ricordano sui social network. Silvia Ginoble scrive: «Gambe e cuore... gambe e cuore... la tua voce era ossigeno... mi hai fatto innamorare dello spinning... le emozioni più grandi le ho vissute con te...». Carla Ciavattella: «L'essenza dello spinning sei tu... ma voglio ricordarti soprattutto per l'uomo sincero e con un grande cuore quale sei stato!». Virginia Macchinapegna: «Gambe e cuore, gambe e cuore. Tu puntavi soprattutto sul secondo, per questo le tue lezioni erano speciali... non eri un semplice istruttore di spinning, eri terapeutico per la mente». Marco Amari: «Stasera sarai con me durante la lezione, e parlerò di te ai miei ragazzi e so che capiranno...». Andrea Drago Berardinucci: «Quanto mi mancherai mister, sei stato un uomo da grandi valori, per me eri come un padre». (d.v.)
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