Da Mosciano alla vittoria di Le Mans, una storia abruzzese
L’ingegner Galassi ha progettato la scocca e il cambio della Porsche che si è aggiudicata la storica corsa francese
MOSCIANO. Gara delle 24 ore di Le Mans, nella vittoria del team Porsche c'è anche il contributo di un ingegnere automobilistico di Mosciano: si tratta di Livio Galassi, 35enne di Selva Piana che è fra i responsabili della struttura dell'auto che ha trionfato nella storica corsa e che ha riportato alla vittoria il team tedesco dopo 17 anni. Il sogno per Galassi si è avverato intorno alle 15 dello scorso 14 giugno, quando la Porsche 919HY guidata dal pilota di Formula 1 Nico Hulkenberg ha tagliato il traguardo della gara che si disputa ogni anno (dal 1923) sul circuito francese di La Sarthe.
A gioire, assieme al 35enne moscianese e tutto il suo team, è stata anche la famiglia Galassi, che ora attende il ritorno di Livio a Selva Piana per festeggiare, probabilmente nel mese di luglio, l'importante conseguimento. «Per qualche secondo sono rimasto confuso, non avevo realizzato, non sentivo gli applausi del pubblico e le congratulazioni dei colleghi», racconta Galassi in merito alla vittoria della Porsche, «poi è stata un’esplosione di gioia, che si è protratta per ore dopo il podio, nei box e nelle ospitality per il classico party dopo gara, fino a tarda notte. A distanza di una settimana mi è rimasta una sensazione di orgoglio per il traguardo conseguito e gratitudine verso la Porsche per avermene offerto la possibilità».
Ma non è la prima volta che il giovane ingegnere ottiene un successo di tale livello: già nel 2009, con il team Peugeot Sport, aveva fatto parte dell'importante vittoria nell'ambito della 24 ore di Le Mans. La vita del 35enne, del resto, è caratterizzata dalla passione per le automobili sin dall'infanzia. «Nella mia famiglia ci sono esperti di meccanica, e questo forse è stato il primo seme», afferma Galassi, «le gare di F1 degli Anni '80 e '90, appuntamento domenicale fisso per la mia famiglia, seguite alla televisione dapprima per pura curiosità poi sempre con maggior interesse, hanno poi fatto il resto». In più c'è il fatto che Galassi, cresciuto anche a Giulianova, ha la possibilità di assistere a particolari avvenimenti sportivi realizzati proprio nella località adriatica. «In quegli anni chi ha la mia età ebbe la possibilità di vedere sfilare i bolidi di F1 sul lungomare di Giulianova. Non so chi organizzò il tutto, ma ne approfitto per ringraziarlo». Dopo il completamento del liceo scientifico, Galassi decide di voler diventare un progettista di motori da corsa, e così frequenta la facoltà di ingegneria meccaniza nell'università di Bologna. "Dopo aver conseguito la laurea e dopo una breve collaborazione con la Magneti Marelli Powertrain per un progetto di sviluppo di iniettori per motori di nuova generazione, mi fu offerta la prima possibilità di lavorare in ambito racing dalla Atr», aggiunge Galassi, che resta nell'azienda di Colonnella per tre anni, fino al 2008, quando si trasferisce a Parigi ed entra a far parte del team Peugeot (il colloquio di lavoro si svolge proprio a Le Mans).
La prima grande ed importante vittoria arriva subito dopo, nel 2009, ma per problemi finanziari la casa automobilistica francese ferma il progetto corse e così Galassi approda alla Porsche, a Stoccarda. «Negli anni il team è cresciuto arrivando a sfiorare le 200 unità», dichiara il 35enne, «si tratta di un team giovane (età media 35 anni) e multiculturale (14 nazionalità rappresentate nel progetto), che lo rende davvero unico». Alla vittoria di Le Mans del 2015, Galassi contribuisce in qualità di composite manager, in pratica è responsabile della scocca e della scatola del cambio che costituiscono lo scheletro strutturale della vettura. «A latere di questi due elementi principali», conclude, «sono responsabile del progetto delle strutture di assorbimento d’urto, che riducono le accelerazioni avvertite dal pilota in caso di impatto, della carrozzeria e del sistema di alimentazione carburante del motore endotermico».
Sandro Petrongolo
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