"Dammi 5mila euro e ritiro l’offerta sulla casa all’asta": 60enne a processo a Teramo
L'uomo, originario di Varese, è accusato di tentata estorsione. Chiedeva i soldi al figlio dei proprietari dell’alloggio
TERAMO. E’ un’accusa pesante quella da cui si dovrà difendere nel processo: aver tentato di estorcere dei soldi al figlio di un uomo la cui casa era finita all’asta. Per l’esattezza cinquemila euro che lui, un 60enne di Varese, avrebbe chiesto per ritirare la propria offerta presentata per l’asta e rinunciare lasciando unica partecipante la nuora del proprietario teramano dell’abitazione.
Ieri mattina (venerdì 21 ottobre) l’uomo è stato rinviato a giudizio dal gup Giovanni De Rensis al termine dell’udienza preliminare. I fatti sarebbero avvenuti nel 2014 e a far scattare l’inchiesta del pm Andrea De Feis è stata la denuncia del figlio del proprietario dell’abitazione.
Perché è proprio facendo leva sull’affetto di un figlio che farebbe di tutto per non far soffrire i genitori, che tra l’altro all’epoca vivevano ancora nell’alloggio finito all’asta, che l’uomo aveva presentato quella che nel linguaggio tecnico si chiama una cauzione (cioè un’offerta) per partecipare all’asta fissata dal tribunale di Teramo per la vendita della casa. Molto probabilmente, ritiene la pubblica accusa, ben sapendo che l’altra e unica offerta era stata presentata dalla nuora del proprietario.
E allora, sostiene la pubblica accusa, proprio muovendo da questo l’uomo ha avvicinato il figlio facendo intendere, sempre secondo l’ipotesi della procura, di partecipare all’asta con un’offerta più alta destinata a far lievitare il prezzo finale. Per ritirare l’offerta ha chiesto di avere cinquemila euro. Ma è scattata la denuncia e, al termine delle indagini, il 60enne è finito nel registro degli indagati con l’accusa di tentata estorsione. Accusa da cui a partire dal prossimo aprile si dovrà difendere in un processo.(d.p.)
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