Danni all’agricoltura, a Teramo 100 milioni di aiuti

I settori dell'economia in ginocchio, Pepe: «In arrivo nuove stalle, case e contributi per ogni capo»

TERAMO. E vai a vedere che la ripartenza della provincia di Teramo inizia proprio dal settore primario. Quello che fino a qualche anno fa sembrava residuale rispetto all’industria e al più nuovo terziario: l’agricoltura. Dopo il mese da dimenticare, quel gennaio che ha abbinato il terremoto alla nevicata più abbondante negli ultimi decenni, il settore agricolo e zootecnico era in ginocchio.

Ma una gestione oculata degli aiuti alla categoria ha fatto in modo di far arrivare fondi per quasi cento milioni di euro. Il 75% di questo plafond, in parte già fruibile, in parte fruibile nei prossimi mesi, è diretto alla provincia di Teramo. L’assessore regionale alle politiche agricole, Dino Pepe, fa il quadro di una situazione che a fine gennaio era disperata. In Abruzzo sono morti 135.834 animali, di cui 135.024 nel Teramano. A questo bilancio si aggiungono 1.411 strutture e strade poderali distrutte e 1.416 colture danneggiate, soprattutto oliveti. In totale i danni ammontano a quasi 111 milioni di euro, il 74,03% di quelli di tutto l’Abruzzo.

La reazione, di fonte a tanta distruzione, è stata immediata. «Abbiamo istituito subito un tavolo per l’emergenza zootecnica», racconta Pepe, «e da lì è nata la Protezione civile zootecnica: dovevamo assistere le aziende agricole, spesso collocate in zone periferiche e abbiamo cercato di allestire centri di stoccaggio per portare fieno e mais. C’è stata una gara di solidarietà infinita, è arrivato fieno anche dall'Inghilterra. Ma il problema non era solo il fieno, molte stalle erano crollate. Abbiamo lanciato l’iniziativa “Adotta una stalla” per ospitare gli animali senza ricovero in stalle inutilizzate. Questo per cercare di conservare il più possibile il patrimonio zootecnico, anche se alla fine di questa emergenza sono morti più di 135mila capi. Abbiamo avuto l’importante collaborazione della Protezione civile: il costo di smaltimento delle carcasse è stato caricato su di loro. Non è secondario: poteva diventare un problema sanitario. E’ stata determinante anche la collaborazione speciale con lo Zooprofilattico, i veterinari della Asl, i carabinieri forestali, i consorzi di bonifica, le organizzazioni professionali agricole, l’associazione regionale allevatori. Successivamente abbiamo anche fatto in modo che i costi dello smaltimento dell'amianto delle stalle crollate venisse caricato sulla Protezione civile nell'ambito della gestione delle macerie».

Ma a parte l’emergenza dei primi giorni, una partita altrettanto importante si è giocata dopo. Partita con un primo tempo del valore di 51 milioni 795mila euro. Pepe è riuscito a concordare con il ministro Maurizio Martina, venuto a Teramo durante l’emergenza, l’anticipo del pagamento del primo “pilastro” della Pac (politica agricola comunitaria, sono contributi che arrivano da Europa, Stato, Regioni erogati su tre linee di intervento detti pilastri). Così 30.853 aziende abruzzesi (6.588 nel Teramano) si sono ritrovate subito più di 51 milioni di liquidi. «Un aiuto per fare in modo che le aziende, considerata l'emergenza, avessero subito risorse per farvi fronte: altrimenti sarebbero arrivate in tempi diversi», spiega Pepe, «abbiamo anche sbloccato immediatamente il gasolio agricolo, che normalmente viene dato a scaglioni: tutto il quantitativo del 2016 era disponibile già a gennaio 2017».

E poi le stalle e i fienili. «Abbiamo iniziato a montare stalle mobili, ricordiamo che il terremoto è iniziato ad agosto, allora abbiamo iniziato a chiedere stalle e casette mobili. Sono state montate 5 casette (e altre 6 devono arrivare) 14 stalle (più 6 da allestire e 5 ordinate)». A queste si aggiungono quelle chieste autonomamente dagli agricoltori con danni da terremoto (insieme a sistemi di mungitura e fondi per il riacquisto di capi morti): «aiuti importanti per conservare sul posto allevatori e allevamenti», fa notare l’assessore.

C’è poi il secondo tempo della partita, il cui valore supera i 15 milioni. «Per alleviare le sofferenze del terremoto si stanno erogando contributi diretti agli allevatori residenti all'interno del cratere in maniera automatica e quelli fuori del cratere che hanno la scheda Fast per la prima volta nella storia: si tratta di 400 euro a bovino sulla base della consistenza 2016, 60 ad ovino, 20 a suino e un contributo per settore equino», annuncia Pepe, «tutto a carico del bilancio regionale e nazionale. I primi fondi sono già arrivati nei comuni inseriti nella prima versione del cratere, gli altri stanno arrivando. Solo per la Regione la spesa è di 5 milioni di euro. In totale arrivano sul territorio almeno 15 milioni».

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