Delitto di Melania, spunta un'altra borsa

Un commerciante ascolano rivela: l'ho venduta io a Parolisi

TERAMO. E' uno dei misteri del delitto di Melania Rea: quello della borsa. La perizia della procura ha accertato che quella trovata nella casa di Folignano dopo il delitto è quella indossata la mattina dell'omicidio dalla donna ed è quella comprata da lei e dal marito Salvatore Parolisi nel negozio di un centro commerciale. Ma nel fascicolo dell'inchiesta, chiusa a gennaio, le borse diventano due. Un commerciante del centro di Ascoli, infatti, agli investigatori ha raccontato di aver venduto a Parolisi una borsa di Martini. Non è in grado di ricordare quando, ma sicuramente prima del delitto. La sua testimonianza, però, presenta delle zone d'ombra e questo ha portato gli inquirenti a non puntare molto su questo.

Certo è che non è la prima volta che si parla di una seconda borsa, questo anche dopo un'intercettazione telefonica tra Ludovica, l'amante soldatessa di Parolisi, e una sua amica. Dopo aver visto un servizio televisivo sul giallo delle borse la ragazza telefona a Ludovica e dice: «Parlano di un'altra borsa. Ma Salvatore non ti doveva regalare anche una borsa?». E lei risponde: «Aveva detto così, ma io non ho mai visto niente». E la stessa risposta l'amante soldatessa ha dato ai magistrati che l'hanno sentita per ben due volte: la prima a maggio e la seconda nel mese di ottobre. Intanto il 12 marzo udienza in camera di consiglio per decidere sulla richiesta di abbreviato.

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