Di Donato scala la terribile parete del Cerro Torre

L’alpinista di Castelli conquista con il collega Haley il “Grido di pietra” della Patagonia e il vicino Fitz Roy

CASTELLI. Continua a riempirsi di risultati importanti lo zaino del giovane alpinista teramano Andrea Di Donato che ha conquistato la vetta del Cerro Torre in Patagonia, il leggendario “Grido di pietra” con i suoi 800 metri di parete granitica e il fungo di ghiaccio sommitale, sui monti del parco de Los Glaciares, al confine tra la Patagonia argentina e quella cilena. Si tratta di una delle vette più temute ed ambite dagli alpinisti, non per la quota(circa tremila metri), ma per la verticalità delle pareti di granito e le difficili e variabili condizioni ambientali.

La vetta è perennemente ricoperta da un “fungo” di ghiaccio e l’ascesa è resa ulteriormente impegnativa dalle condizioni meteorologiche, spesso avverse anche per le violente sferzate gelide di vento. Ma il secondo tentativo dopo quello messo in campo nel 2011 è stato quello buono per Di Donato che ha raggiunto la vetta insieme al compagno di scalata Colin Haley lungo la via dei Ragni di Lecco, aperta nel 1974 sulla parete ovest. Durante la spedizione in Argentina, iniziata a fine novembre e chiusa pochi giorni prima di Natale, l’alpinista ha conquistato anche il Fitz Roy, altra icona di questo singolare territorio, vetta raggiunta stavolta insieme a Corrado Pesce il 17 dicembre, lungo la Supercanaleta, l'estrema via di ghiaccio e terreno misto con 1.600 metri di dislivello, lungo il canalone della parete ovest, di cui mille metri iniziali di neve e ghiaccio e il tratto roccioso successivo. Il Fitz Roy è la vetta più elevata del gruppo: è il simbolo della provincia argentina di Santa Cruz ed è detto anche "montagna che fuma" (per le nuvole che ne avvolgono la sommità). Nella fase di preparazione, prima del Cerro Torre, per Di Donato c'è stata anche la salita del Cerro Solo, insieme ad Haley lungo la via Insomnia. A complimentarsi con lui per questi ultimi importanti risultati alpinistici raggiunti è tutto il Cai Abruzzo. Andrea Di Donato, 31 anni, è originario di Castelli e qui, all’ombra del Gran Sasso, ha coltivato fin da piccolo la passione per la montagna: è conosciuto anche per aver portato a termine nel 2008 la prima scalata solitaria invernale - la terza in assoluto - della parete Nord del Camicia.

Barbara Gambacorta

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