Di Pasquale: Brucchi fai il gradasso

L'attacco del sindaco all'Aquila e a Cialente scatena la reazione del Pd

TERAMO. L'accusa di boicottaggio rivolta da Maurizio Brucchi a Massimo Cialente scatena polemiche. Per Manola Di Pasquale, presidente regionale del Pd, il sindaco ha aggredito il suo collega aquilano ritenendolo responsabile del mancato rinnovo della convenzione tra Asl di Teramo e università dell'Aquila e del fallimento del progetto per il recupero dell'ex manicomio. «Le dichiarazioni di Brucchi», afferma, «nascondono incapacità e inefficienze della sua amministrazione e di quella regionale».

Secondo la Di Pasquale, Brucchi avrebbe dovuto capire le ragioni che inducono Cialente a ritardare la firma della convenzione avviando una "vera mediazione politica". La presidente del Pd sottolinea che «non serve fare il gradasso» e che i rapporti strategici con l'Aquila, che definisce sfortunata, «vanno coltivati e incrementati, non aggrediti». Sulla scelta di Cialente di rinunciare al progetto "Jessica", che di fatto impedirà all'amministrazione teramana di usare questo strumento finanziario per il recupero dell'ex manicomio, Manola Di Pasquale chiarisce che l'accesso ai fondi non è vincolato per legge al legame tra gli interventi messi in campo dai comuni.

«Questo inutile collegamento è stato voluto da scelte regionali», conclude, «e non dall'Aquila, che ha problemi ben superiori». A usare la "vetrina elettorale" inoltre non sarebbe Cialente ma il centrodestra che, secondo la presidente del Pd, ha sfruttato «in maniera riprovevole» la tragedia del terremoto. Brucchi ribatte: secondo il sindaco, Manola Di Pasquale ha perso un'occasione per tacere. «Quali danni avrà l'Aquila, della quale ho grande rispetto, dalla firma della convenzione?», chiede, «cosa c'entra il terremoto con un rapporto tra Asl e università che dura da oltre un ventennio?». Su "Jessica" il sindaco evidenzia che «un progetto cosi importante, per essere attivato, necessita di una "massa critica" che poteva costituirsi solo con la partecipazione di tutti i comuni capoluogo».

L'Aquila in autunno aveva confermato l'adesione all'iniziativa e le amministrazioni si erano dette disponibili a rallentare le attività per permettere la partecipazione di tutti. «Rispetto le scelte altrui», conclude Brucchi, «ma se queste condizionano le mie, determinando conseguenze sul mio territorio, ho l'obbligo di denunciarle». Ma il consigliere regionale dell'Idv Cesare D'Alessandro considera di "dubbio gusto" l'attacco a Cialente e al rettore dell'Aquila Ferdinando Di Orio. «Se Brucchi ritenesse questo il problema più grave della sanità abruzzese e teramana», afferma, «gli consiglierei di stare in silenzio: farebbe più bella figura».

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