Diffida ai Liberalsocialisti per il garofano
Il Nuovo Psi: non usatelo nel simbolo o vi denunciamo. La replica: possiamo farlo
ROSETO. «I Liberalsocialisti di Roseto non possono usare il marchio (che comprende nome e garofano) senza la delega del segretario nazionale del Nuovo Psi Stefano Caldoro». Parole di Paolo Brizzi, segretario regionale del Nuovo Psi, che aggiunge: «Caldoro è il depositario del simbolo. L'eventuale utilizzo senza il suo via libera sarebbe improprio, quindi perseguibile per vie legali».
«Il senatore Paolo Tancredi e il presidente della Provincia di Teramo Valter Catarra», sottolinea Brizzi, «furono messi al corrente della situazione appena subito il voto delle ultime amministrative provinciali, nonostante fossero già a conoscenza dell'atto di diffida che l'onorevole Caldoro, attuale presedente della Regione Campania, fece nei confronti di chi alle scorse provinciali presentò il simbolo del partito senza alcuna delega o autorizzazione da parte di alcuno».
«Si tratta di una storia oramai superata», è invece la versione di Nicola Di Marco, uno dei dirigenti liberalsocialisti di Roseto, «tanto è vero che esiste una sentenza della Corte d'Appello che dà ragione alla nostra versione, e cioè che il simbolo è differente in quanto sono state apportate delle modifiche rispetto all'originale. Se poi qualcuno crede che il garofano sia proprietà privata ritengo che sia decisamente fuori strada».
LABORATORIO PD. Si chiama "laboratorio politico" l'iniziativa lanciata dal Pd e coordinata dal consigliere e vice segretario del partito Guerino Prosperi, il quale già in occasione di precedenti appuntamenti elettorali aveva fatto ricorso a questa formula per stimolare il confronto e il dialogo. «Si tratta di un metodo che ha dato ottimi risultati in passato, avvicinando la politica alla gente e contribuendo così a ridurre quel senso di estraneità che oggi, purtroppo, sembra predominante», dichiara Prosperi, «attraverso questo laboratorio, puntiamo a realizzare una sintesi ottimale tra esigenze dei cittadini e logiche e procedure di stampo più strettamente politico-amministrativo, modulando ogni aspetto del programma che il Pd presenterà agli elettori in un'ottica di benessere collettivo».
API. «La città non ha certo bisogno di battibecchi tra politici, ma piuttosto di politica vera, capace di intercettare i bisogni della collettività, di assecondarne le esigenze e di risolverne i problemi». Il coordinatore di Api (Alleanza per l'Italia), Achille Frezza, replica così alle accuse mosse al suo operato da parte dei Liberalsocialisti. «Sono pronto a confrontarmi pubblicamente con chiunque voglia dibattere del futuro della nostra Roseto», continua Frezza, «e, per quanto riguarda il passato, a rendere conto, con dati e fatti, di quanto realizzato ad oggi nella la mia veste di assessore alla sanità e all'ambiente. Mi aspetto, di contro, che chi mi ha preceduto dei Liberalsocialisti nel ruolo, rivestendo la mia stessa carica per ben otto anni, sia disposto a fare altrettanto».
PRI. A pochi giorni dalla presentazione delle liste, il candidato del centrodestra Enio Pavone incassa l'appoggio dei Repubblicani. «È un onore appoggiare la candidatura del laico Pavone», dice infatti Nicola Di Federico, responsabile regionale del Pri, «un professionista che tanto in questi anni si è speso per riportare Roseto alla centralità che merita nella provincia teramana».
«Il senatore Paolo Tancredi e il presidente della Provincia di Teramo Valter Catarra», sottolinea Brizzi, «furono messi al corrente della situazione appena subito il voto delle ultime amministrative provinciali, nonostante fossero già a conoscenza dell'atto di diffida che l'onorevole Caldoro, attuale presedente della Regione Campania, fece nei confronti di chi alle scorse provinciali presentò il simbolo del partito senza alcuna delega o autorizzazione da parte di alcuno».
«Si tratta di una storia oramai superata», è invece la versione di Nicola Di Marco, uno dei dirigenti liberalsocialisti di Roseto, «tanto è vero che esiste una sentenza della Corte d'Appello che dà ragione alla nostra versione, e cioè che il simbolo è differente in quanto sono state apportate delle modifiche rispetto all'originale. Se poi qualcuno crede che il garofano sia proprietà privata ritengo che sia decisamente fuori strada».
LABORATORIO PD. Si chiama "laboratorio politico" l'iniziativa lanciata dal Pd e coordinata dal consigliere e vice segretario del partito Guerino Prosperi, il quale già in occasione di precedenti appuntamenti elettorali aveva fatto ricorso a questa formula per stimolare il confronto e il dialogo. «Si tratta di un metodo che ha dato ottimi risultati in passato, avvicinando la politica alla gente e contribuendo così a ridurre quel senso di estraneità che oggi, purtroppo, sembra predominante», dichiara Prosperi, «attraverso questo laboratorio, puntiamo a realizzare una sintesi ottimale tra esigenze dei cittadini e logiche e procedure di stampo più strettamente politico-amministrativo, modulando ogni aspetto del programma che il Pd presenterà agli elettori in un'ottica di benessere collettivo».
API. «La città non ha certo bisogno di battibecchi tra politici, ma piuttosto di politica vera, capace di intercettare i bisogni della collettività, di assecondarne le esigenze e di risolverne i problemi». Il coordinatore di Api (Alleanza per l'Italia), Achille Frezza, replica così alle accuse mosse al suo operato da parte dei Liberalsocialisti. «Sono pronto a confrontarmi pubblicamente con chiunque voglia dibattere del futuro della nostra Roseto», continua Frezza, «e, per quanto riguarda il passato, a rendere conto, con dati e fatti, di quanto realizzato ad oggi nella la mia veste di assessore alla sanità e all'ambiente. Mi aspetto, di contro, che chi mi ha preceduto dei Liberalsocialisti nel ruolo, rivestendo la mia stessa carica per ben otto anni, sia disposto a fare altrettanto».
PRI. A pochi giorni dalla presentazione delle liste, il candidato del centrodestra Enio Pavone incassa l'appoggio dei Repubblicani. «È un onore appoggiare la candidatura del laico Pavone», dice infatti Nicola Di Federico, responsabile regionale del Pri, «un professionista che tanto in questi anni si è speso per riportare Roseto alla centralità che merita nella provincia teramana».
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