Disabili, il centro non chiude

Provincia, Asl e Comune trovano una nuova sede a «La Formica»

CONTROGUERRA. La Provincia si mobilita per scongiurare la chiusura del centro diurno per disabili La Formica ottenendo dal sindaco Scarpantonio la proroga a restare nello stabile fatiscente di via Fermi a Controguerra e un incontro con la Asl per trasferire il centro a Colonnella.

Con l'obiettivo, di scongiurare l'interruzione del servizio di assistenza ai disabili garantito dal centro la Formica di Controguerra il vice presidente della Provincia Renato Rasicci, si è incontrato con il direttore generale della Asl Mario Molinari per verificare i tempi di apertura del Centro Helios di Colonnella che in futuro dovrebbe diventare una delle strutture di riferimento in Val Vibrata per l'assistenza diurna ai disabili.

«Al centro Helios di Colonnella mancano ancora alcuni arredi e deve essere effettuato il collaudo», ha affermato Rasicci a margine della riunione, «Molinari, al quale ho rappresentato le preoccupazioni delle famiglie e i gravi problemi che potrebbero generarsi con l'interruzione del servizio, si è mostrato particolarmente sensibile ed ha prontamente convocato un tavolo tecnico per il 20 agosto, invitando anche il sindaco di Controguerra, in maniera da accelerare le procedure tecniche e amministrative propedeutiche all'utilizzo della struttura di proprietà della Asl».

A conclusione della riunione, quindi, il primo cittadino Mauro Scarpantonio, si è detto disponibile a procrastinare la chiusura dell'ex scuola elementare che ora ospita la cooperativa La Formica. «Considerata la disponibilità della Asl, il sindaco Scarpantonio, farebbe slittare la chiusura dell'immobile di proprietà del Comune e oggetto di un intervento di messa in sicurezza e ristrutturazione», continua Rasicci, «si tratta di mettersi attorno ad un tavolo, e lo faremo insieme il 20 agosto, per concertare insieme tutti i passaggi in maniera da evitare l'interruzione del servizio».

Alla Formica operano tra assistenti, operatori e disabili, spesso supportati dall'attività dei genitori, circa una cinquantina di persone. A più riprese l'associazione dei genitori dei ragazzi diversamente abili avevano manifestato preoccupazione per la scarsità di fondi e l'impraticabilità della struttura che li ospita, l'ex scuola di Controguerra. E proprio l'amministrazione comunale aveva deciso di riprendersi la sede per avviare i lavori di ristrutturazione a causa delle condizioni dell'immobile inidoneo alla prosecuzione dell'attività.

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