«Dopo la lettera siamo in pre-crisi idrica»
L’Osservatorio indipendente invita le istituzioni a un nuovo vertice e invita a maggiore trasparenza
TERAMO. «Paradosso Gran Sasso». Secondo l’Osservatorio indipendente dell’acqua del Gran Sasso non vi è altro modo per commentare la notizia riportata dal Centro sulla comunicazione dei 5 dirigenti.
«In pratica, considerato che la concessione provvisoria in vigore scade a fine 2017, ci si trova in una situazione di pre-crisi idrica conclamata», scrive in una nota l’Osservatorio, « tanto che i dirigenti regionali che hanno firmato la nota hanno invitato l’Ersi a prendere in considerazione l’ipotesi di presentare una specifica richiesta di autorizzazione al prelievo in emergenza, nelle more dell’adozione di soluzioni definitive.Il paradosso nasce dal fatto che oltre la metà degli abruzzesi dovrebbero rinunciare ad un’acqua di alta qualità a causa delle interferenze sull’acquifero da parte dei laboratori dell’Istituto nazionale di fisica nucleare e delle gallerie dell’autostrada A24.Alla fine sembra quasi che sia l’acqua ad essere un “ospite sgradito” della montagna e che a pagare il conto (molto salato) dovranno essere i cittadini».
L’Osservatorio ricorda però che le interferenze furono denunciate dalle associazioni ambientaliste e acclarate già alcuni mesi prima dell’incidente dell’agosto 2002, tanto che venne nominato un commissario per le opere di messa in sicurezza dell’acquifero.
L’Osservatorio trova incredibile che, «a distanza di 15 anni, ci si trovi oggi in una situazione del genere. La necessità di un cambio radicale nella conduzione di questa vicenda è sotto gli occhi di tutti. Confronto, trasparenza e coinvolgimento delle comunità nei processi decisionali sono gli elementi che devono caratterizzare la gestione del bene comune per eccellenza, l’acqua».
L’Osservatorio invita Regione, Infn e Autostrada dei Parchi ad un nuovo incontro pubblico per il fine settimana del 16/17 giugno a Teramo, per continuare quel processo di informazione verso la cittadinanza, avviato con Arta, Asl e Ruzzo nell’incontro del 20 maggio. L’Osservatorio sta anche continuando ad acquisire documentazione dagli organismi competenti sulla gestione dell’acqua e chiederà un incontro al prefetto di Teramo per metterlo al corrente delle iniziative da intraprendere. Infine l’Osservatorio invita «tutti gli enti coinvolti a mettere in atto una vera e propria “operazione trasparenza” facilitando l’acquisizione e lo scambio di informazioni verso la collettività».
«In pratica, considerato che la concessione provvisoria in vigore scade a fine 2017, ci si trova in una situazione di pre-crisi idrica conclamata», scrive in una nota l’Osservatorio, « tanto che i dirigenti regionali che hanno firmato la nota hanno invitato l’Ersi a prendere in considerazione l’ipotesi di presentare una specifica richiesta di autorizzazione al prelievo in emergenza, nelle more dell’adozione di soluzioni definitive.Il paradosso nasce dal fatto che oltre la metà degli abruzzesi dovrebbero rinunciare ad un’acqua di alta qualità a causa delle interferenze sull’acquifero da parte dei laboratori dell’Istituto nazionale di fisica nucleare e delle gallerie dell’autostrada A24.Alla fine sembra quasi che sia l’acqua ad essere un “ospite sgradito” della montagna e che a pagare il conto (molto salato) dovranno essere i cittadini».
L’Osservatorio ricorda però che le interferenze furono denunciate dalle associazioni ambientaliste e acclarate già alcuni mesi prima dell’incidente dell’agosto 2002, tanto che venne nominato un commissario per le opere di messa in sicurezza dell’acquifero.
L’Osservatorio trova incredibile che, «a distanza di 15 anni, ci si trovi oggi in una situazione del genere. La necessità di un cambio radicale nella conduzione di questa vicenda è sotto gli occhi di tutti. Confronto, trasparenza e coinvolgimento delle comunità nei processi decisionali sono gli elementi che devono caratterizzare la gestione del bene comune per eccellenza, l’acqua».
L’Osservatorio invita Regione, Infn e Autostrada dei Parchi ad un nuovo incontro pubblico per il fine settimana del 16/17 giugno a Teramo, per continuare quel processo di informazione verso la cittadinanza, avviato con Arta, Asl e Ruzzo nell’incontro del 20 maggio. L’Osservatorio sta anche continuando ad acquisire documentazione dagli organismi competenti sulla gestione dell’acqua e chiederà un incontro al prefetto di Teramo per metterlo al corrente delle iniziative da intraprendere. Infine l’Osservatorio invita «tutti gli enti coinvolti a mettere in atto una vera e propria “operazione trasparenza” facilitando l’acquisizione e lo scambio di informazioni verso la collettività».