Ecografo senza preservativi per le sonde Petrella: ecco le mie 4 richieste ignorate

Il caso del macchinario inutilizzabile al consultorio di Teramo, il ginecologo replica a Chiodi che l’ha accusato di dire il falso

TERAMO. Carta canta. Il ginecologo del consultorio Roberto Petrella risponde al governatore Gianni Chiodi esibendo le quattro richieste per la fornitura di speciali profilattici che vanno inseriti sulla sonda del nuovo ecografo in modo da usarlo garantendo igiene e sicurezza alle pazienti in caso di ecografie transvaginali.

Dopo le proteste di alcune pazienti il ginecologo ha confermato di aver dovuto sospendere queste prestazioni in quanto da mesi le richieste alla Asl cadono nel vuoto. Al ginecologo ha risposto il giorno dopo con decisione Chiodi - alla Asl per una conferenza stampa su altro argomento - dicendo che «è stata presentata un’unica richiesta, il 3 aprile» e che quindi certe denunce, e i conseguenti articoli, sono solo strumentalizzazioni.

Pronta la risposta di Petrella, che esibisce le copie delle richieste, datate 14 gennaio, 19 febbraio, 5 marzo e 3 aprile. «Rimando al mittente le accuse, non capisco perchè mi si accusa di dire il falso. Le richieste sono state accompagnate anche da mie telefonate, da gennaio in poi, agli uffici della Asl che sovrintendono alla medicina del territorio fino ad arrivare, il 3 aprile, all’ufficio acquisti. Invito il governatore a chiamarmi e verificare, prima di fare certe gravi accuse». Petrella risponde anche al direttore generale della Asl, Giustino Varrassi, che gli aveva suggerito di usare le dita (tagliate) dei guanti in lattice, come fanno altri ginecologi. «Sono stati gli stessi fornitori dell’ecografo a sconsigliarmi di farlo», ribatte Petrella, «in quanto si danneggiano i microcristalli della sonda. Non solo: l’immagine non è così chiara come con i profilattici ad hoc. E poi i guanti non sono realmente sterili». Alla fine è la classica discussione sul nulla: il prezzo di un profilattico per quell’uso varia da 20 a 50 centesimi. E anche in tempi di spending review è un costo che la Asl è in grado di affrontare. Senza perdere altro tempo. (a.f.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA