Emergenza sul Vibrata: raccolti altri quintali di pesci morti

Il "torrente malato" restituisce ancora pesci morti. I volontari della Croce Rossa hanno dato inizio a una mega bonifica del fiume . Ma il sindaco di Alba continua a rassicurare: "La causa della moria di pesci non è l’inquinamento"

ALBA ADRIATICA. Volontari della Croce rossa e del circolo nautico di Alba Adriatica sul battello per ripulire l'argine del Vibrata. Una sorta di 118 fluviale in campo per l'allarme della strage dei pesci. I volontari hanno risalito il fiume dalla foce per 300 metri circa, liberandolo dalle carcasse di pesci morti, presumibilmente per asfissia, a causa del fango sceso a valle prima di Ferragosto.

 I volontari, grazie all'ausilio di un mezzo motorizzato, hanno raccolto altre decine di chili di pesci morti che vanno ad aggiungersi a quelle recuperate dal Salvamento di Tortoreto. Armati di retine, per i volontari è stato possibile, così, bonificare il fiume dalle carcasse di pesce rimaste intrappolate fra i canneti e la fitta vegetazione. Le operazioni sono durate alcune ore ed ora bisognerà provvedere alla rimozione di quelle dune di fango che costituiscono una minaccia per la foce ed il suo habitat.

 «Ma non facciamo allarmismi prima ancora che si conoscano gli esiti degli esami», ammonisce il sindaco di Alba Giovannelli. «Tendo ad escludere la morte dei pesci per inquinamento chimico e dopo il sopralluogo sono sempre più convinto che la moria di pesci sia da attribuire al fango». «Esprimiamo delusione ed amarezza», ha commentato invece Roberto Gasperi dell'Italia dei valori di Alba Adriatica. «Chiediamo subito che venga effettuata un'ispezione sugli scarichi abusivi e che vengano trovate le cause. Ci auguriamo che i vari rappresentanti politici avviino un programma d'intervento, a livello regionale, provinciale e comunale, che miri alla tutela dell'ambiente››.

 Infine ieri pomeriggio le sentinelle ecologiche hanno segnalato di nuovo il fenomeno dell'acqua sporca e maleodorante alla foce del Vibrata, proveniente dal depuratore. Lo afferma il rappresentante della task force ambientale Giuliano Marsili. ‹‹Chi ha autorizzato l'Iper di Colonnella ad allacciarsi al depuratore consortile pur avendo in dotazione un proprio depuratore che è fermo? Ma il turismo delle Bandiere Blu, conquistate a colpi di autocertificazioni che nessuno controlla, può convivere con il torrente puzzolente? Perché le anatre dell'oasi del Vibrata non scendono in acqua e il sindaco di Alba continua a dire che è tutto a posto?››, si chiede Marsili.

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