Ex depuratore, lavori mai partiti dopo lo sgombero degli anarchici 

Il consigliere Di Massimantonio presenta un’interrogazione urgente: «Dalla lettura delle carte mancano sia il progetto definitivo-esecutivo sia la consegna dell’opera all’impresa appaltatrice» 

GIULIANOVA. «Dalla lettura delle carte mancherebbero, per l’area dell’ex depuratore, sia il progetto definitivo/esecutivo sia la consegna dei lavori, e se ciò venisse confermato lo sgombero, effettuato il 6 settembre scorso con la motivazione dell’imminente inizio dei lavori, sarebbe illegittimo». Sono affermazioni pesanti quelle del consigliere di Nos-Noi/Coltura Politica, Daniele Di Massimantonio, in merito allo sgombero degli anarchici del Campetto Occupato dall’area dell’ex depuratore, dove nella circostanza c’è stata anche la demolizione di una struttura.
Ieri mattina, in sala Buozzi, Di Massimantonio ha annunciato il contenuto dell’interrogazione urgente che verrà discussa nel prossimo consiglio comunale previsto per martedì, alla quale l’amministrazione dovrà dare delle risposte; insieme a lui c’erano il docente Carlo Di Marco Leone, presidente dell’associazione Demos, Alessia Mazzagufo, la consigliera eletta in un primo momento per la lista Coltura Politica ma poi sostituita dalla Dem Alessandra Matone, e l’architetto Claudio Del Grosso. «L’amministrazione è tenuta a chiarire la vicenda», aggiunge Di Massimantonio, «tra l’altro, ad oggi, nell’area dell’ex depuratore mancano la recinzione e il cartello di cantiere. I fondi del Pnrr, che ammontano per quell’area a 1.650.000 euro, potrebbero anche essere persi». Il progetto preliminare dell’area, comunque, era stato fatto bene, come ha spiegato l’architetto Del Grosso. «Di Massimantonio mi ha chiamato per dare un parere tecnico, più che politico, sul progetto», ha detto Del Grosso, «e devo ammettere che è un bel progetto di riqualificazione dell’area, molto dettagliato. Riconosco l’assoluta professionalità dei tre progettisti nominati dal Comune e del responsabile unico del procedimento. Ma alla luce di ciò che è successo il 6 settembre scorso, è necessario che ci sia tutta la documentazione per l’avvio dei lavori, e il Comune deve dunque chiarire questo aspetto».
Di Marco ha evidenziato una possibile «inadempienza contrattuale della ditta che si è aggiudicata l’appalto», mentre Mazzagufo è intervenuta per il discorso amianto all’interno dell’area, che tante polemiche ha creato. Era stato infatti fatto un sopralluogo nell’area, nel 2021, dove era stata accertata la presenza di amianto. Non meno importante è stato l’intervento di Ludovica Raimondi, madre di un bimbo che frequenta l’asilo nido nei pressi dell’ex depuratore. «Noi siamo stati rassicurati dall’amministrazione pochi giorni dopo», ha affermato, «e per questo abbiamo portato i nostri figli a scuola. Ma ora vogliamo vederci chiaro sulla vicenda».
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