Fabbrica dei bolidi, Proietti prende tutto

L’imprenditore Massi vende le quote Atr. Caso Ad Manifatture di Corropoli: le operaie senza soldi incontrano il prefetto

COLONNELLA. Ore decisive, sotto diversi punti di vista per due aziende vibratiane: l’Atr di Colonnella e l’Ad Manifatture di Corropoli.

Atr. Giovedì alle 23,30 nello studio di un notaio teramano è stato firmato l’atto con cui si scioglie la società fra Valter Proietti e Primo Massi. L’atto probabilmente sarà registrato lunedì. Proietti ha acquisito le quote di Massi: non si sa con precisione quale sia la contropartita, probabilmente è una somma e un capannone, quello della ex Slc. «La vicenda si è chiusa positivamente, ora sono più tranquillo e posso programmare gli investimenti», dichiara l’unico proprietario, «non è stato uno sposalizio felice, ma ci siamo lasciati senza rancore. Stamattina (ieri per chi legge, ndr) Masis mi ha telefonato per farmi gli auguri: è stata una chiusura civile». Proietti si dice pronto a investire sia nel campo dell’automotive che nell'aerospazio, potenziando la collaborazione con l’altra sua azienda, l’ Oma sud di Santa Maria Capua Vetere. Ma a fine settimana dovrebbe scadere l’altro termine fissato nella riunione in Provincia la settimana scorsa, quella del saldo per l’acquisizione dell’Atr e di alcuni debiti commerciali, per un totale di 5 milioni. Su questa scadenza Proietti non si sbilancia: «questo discorso con la curatela lo lascio fare ai miei commercialisti e fiscalisti, io mi occupo della parte industriale. Ne saprò dire di più fra qualche giorno».

Le due scadenze, quella delle definizione dell’assetto societario e il pagamento del dovuto sono state fissate dai curatori, e in particolare di quelli dell”ammiraglia” delle società fallite, la Atr srl, cioè il commercialista Marco De Siati e l’avvocato Luca Di Eugenio. Due professionisti il cui impegno ha portato alle sentenze della Corte di Cassazione che hanno annullato l'amministrazione straordinaria e ricondotto il tutto nel contesto dei singoli fallimenti a suo tempo legittimamente dichiarati dal giudice del tribunale Flavio Conciatori ma poi annullati dalla Corte di Appello. All’epoca erano in corso trattative per l’acquisto dei capannoni con gli interlocutori industriali dell'epoca, Lamborghini in primis, a valori decisamente più alti rispetto all'importo di poco superiore a 5 milioni dovuti ora dalla Atr Group srl . Trattative - si parlava all’epoca di un riassorbimento di 300 lavoratori - saltate con la sentenza d’Appello.

Ad Manifatture. Ieri si sono riunite sotto alla prefettura di Teramo le lavoratrici dell’Ad manifatture di Corropoli, da 10 mesi in attesa del pagamento della cassa integrazione. Una delegazione, con Emanuela Loretone della Filctem Cgil, è stata ricevuta dal viceprefetto Pierpaolo Pigliacelli. «Ci ha detto che riferirà al prefetto e sicuramente la prefettura si muoverà per sensibilizzare il ministero rispetto alle due firme che mancano», afferma la sindacalista, «entro il 20 dovrebbe essere predisposta la modulistica da inviare all’Inps altrimenti il pagamento slitterà a febbraio o marzo. Acquisiamo positivamente la disponibilità prefettura non solo a riceverci ma anche a sostenere ragioni di questi lavoratori. In ogni caso il nostro auspicio è che in tempi brevissimi si risolva la situazione, in tempo per far passare tranquillamente ai lavoratori il Natale». Sull’argomento il parlamentare di Sel Gianni Melilla ha presentato un’interrogazione rivolta al ministero del Lavoro. Melilla sollecita la firma che sblocca la pratica al ministero, sottolineando anche il fatto che il problema dei ritardi nella liquidazione della cassa integrazione «in provincia di Teramo riguarda circa mille lavoratori di cui la metà proprio nel tessile-abbigliamento».

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