Facebook, insulti alla prof dopo la bocciaturaTre studentesse indagate a Teramo
La procura accusa le tre giovanissime di diffamazione dopo la denuncia dell'insegnante di lettere che un anno prima ha bocciato una di loro
TERAMO. La vendetta contro la prof corre su Facebook con insulti e volgarità rivolte all'insegnante di un liceo pedagogico che un anno prima ha bocciato una di loro. Protagoniste tre giovanissime studentesse teramane (di cui una minorenne) denunciate per diffamazione. Il fascicolo del pm Laura Colica (per la minore il caso è stato trasmesso al tribunale competente dell'Aquila) ha preso forma dopo la denuncia dell'insegnante che sul social network si è ritrovata un gruppo di discussione con lei diventata bersaglio di ingiurie e offese a sfondo sessuale. Insulti diventati continui, quotidiani. Ogni giorno le tre ragazze, età comprese tra i 18 e i 19 anni, si ritrovavano on line per aggredire verbalmente la docente. Spesso anche in compagnia di qualche altra studentessa sulla cui condotta, però, non sono stati ravvisati elementi penalmente rilevabili. E' andata avanti per mesi fino a quando l'insegnante ha scoperto quello che dicevano di lei sul social network e ha sporto denuncia.
Le indagini sono scattate immediatamente e sono state delegate alla polizia postale. Per settimane gli agenti hanno messo sotto controllo la rete facendo un certosino lavoro per ricostruire indirizzi reali e quindi identità di chi firmava i cosiddetti post. Ci sono riusciti dopo mesi di indagini durante i quali gli agenti della Polpost hanno passato al setaccio centinaia di messaggi apparsi su Facebook. Dopo verifiche e accertamenti munuziosi i poliziotti hanno identificato le studentesse protagoniste del gruppo di discussione contro l'insegnante. E da qui risalire alla loro identità è stato facile. Due sono risultate maggiorenni e quindi per loro ha proceduto la procura teramana, mentre la terza è risultata minorenne e quindi il suo caso è stato trasmesso alla procura competente dell'Aquila. Il gruppo su Facebook, a conclusione dell'indagine, non è stato chiuso. Ma, evidentemente dopo aver saputo di essere indagate per diffamazione, le tre ragazze hanno smesso di insultare la prof.
Non è la prima volta che si verificano episodi di questo genere. L'anno scorso la procura teramana (in quel caso il pm Davide Rosati) ha aperto un altro fascicolo a carico di cinque studenti, tutti maggiorenni, accusati di diffamazione per aver insultato su un sito il loro insegnante. In questo caso offese pesanti arrivate come vendetta dopo un brutto voto. Non solo insulti, dunque, ma anche ingiurie di vario genere. Anche questa volta a denunciare è stato l'insegnante che si è rivolto alla polizia. Così sono scattate le indagini e in poco tempo gli agenti sono riusciti a identificare gli autori della diffamazione on line. (d.p.)
Le indagini sono scattate immediatamente e sono state delegate alla polizia postale. Per settimane gli agenti hanno messo sotto controllo la rete facendo un certosino lavoro per ricostruire indirizzi reali e quindi identità di chi firmava i cosiddetti post. Ci sono riusciti dopo mesi di indagini durante i quali gli agenti della Polpost hanno passato al setaccio centinaia di messaggi apparsi su Facebook. Dopo verifiche e accertamenti munuziosi i poliziotti hanno identificato le studentesse protagoniste del gruppo di discussione contro l'insegnante. E da qui risalire alla loro identità è stato facile. Due sono risultate maggiorenni e quindi per loro ha proceduto la procura teramana, mentre la terza è risultata minorenne e quindi il suo caso è stato trasmesso alla procura competente dell'Aquila. Il gruppo su Facebook, a conclusione dell'indagine, non è stato chiuso. Ma, evidentemente dopo aver saputo di essere indagate per diffamazione, le tre ragazze hanno smesso di insultare la prof.
Non è la prima volta che si verificano episodi di questo genere. L'anno scorso la procura teramana (in quel caso il pm Davide Rosati) ha aperto un altro fascicolo a carico di cinque studenti, tutti maggiorenni, accusati di diffamazione per aver insultato su un sito il loro insegnante. In questo caso offese pesanti arrivate come vendetta dopo un brutto voto. Non solo insulti, dunque, ma anche ingiurie di vario genere. Anche questa volta a denunciare è stato l'insegnante che si è rivolto alla polizia. Così sono scattate le indagini e in poco tempo gli agenti sono riusciti a identificare gli autori della diffamazione on line. (d.p.)
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