Ferrante: «La politica mandi Silvia a scuola» 

Martinsicuro, Carrozzine Determinate: la Regione deve dare l’infermiere in classe alla bimba disabile

MARTINSICURO. «La scuola è iniziata per tutti da più di un mese, ma non per Silvia!». Comincia così una nota di Claudio Ferrante, presidente dell’associazione Carrozzine Determinate, sulla vicenda che riguarda una bimba di Martinsicuro con gravissima disabilità che non può andare a scuola perché in classe dovrebbe essere assistita da un infermiere, la cui figura a scuola non è prevista.
Ferrante esprime «profonda solidarietà alla mamma che ha deciso di tutelare il diritto allo studio di sua figlia e di tanti altri bambini che non possono andare a scuola per inadempienza istituzionale», sostenendo che non si tratta di un caso isolato. «Gli assessori regionali Nicoletta Verì con delega alla Salute, Famiglia e Pari Opportunità, e l’assessore Roberto Santangelo all’Istruzione», continua, «avrebbero dovuto garantire dal primo giorno a Silvia, e a tutti i ragazzi che hanno una condizione simile, il diritto allo studio senza se e senza ma, come prevedono la Costituzione italiana e la convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, ma nulla di tutto ciò è stato fatto. Il direttore sanitario della Asl trovi soluzioni chiare e legittime per garantire alla piccola quanto dovuto dalle istituzioni. La proposta di un’Adi (assistenza domiciliare integrata, ndr) extramurale non è prevista dalle norme attuali e certamente non può essere la mamma a essere chiamata in qualità di caregiver ed essere presente a scuola! Agli assessori Verì e Santangelo chiediamo un incontro urgente per chiedere quanti sono i bambini in Abruzzo ad essere discriminati come la piccola Silvia; come, in che modo e quando si intende legiferare per tutelare il diritto allo studio di tutti perché non può bastare istituire la figura dell’infermiere scolastico in quanto ci sono dei casi che necessitano non solo della somministrazione dei farmaci, ma necessitano di assistenza di tipo avanzato e dedicata esclusivamente all'alunno con disabilità da parte di un infermiere professionale a scuola».
Ferrante conclude: «Cari assessori, quanti giorni ancora Silvia deve aspettare per poter andare a scuola con i propri compagni?». (red.te)