Ferretti: vergognoso il ricorso di Prosperi
Il sindaco: «Si basa solo su banali irregolarità formali e punta ad annullare il voto, non al riconteggio»
ATRI. «Il ricorso va in totale spregio di quelle che sono le regole democratiche». A dirlo è il sindaco Piergiorgio Ferretti, che ieri ha convocato una conferenza stampa nel Palazzo Duchi Acquaviva insieme all’assessore alle politiche sociali e affari legali Alessandra Giuliani, in riferimento al ricorso presentato da Alleanza Civica, il gruppo politico dell’ex candidato sindaco Alfonso Prosperi in seguito all’esito delle comunali della scorsa primavera, che hanno visto prevalere di soli undici voti l’attuale primo cittadino. Il ricorso punta all’annullamento delle elezioni, e non al semplice riconteggio delle schede.
«Il dottor Prosperi e chi l’ha sostenuto devono capire che la democrazia non è un capriccio», dice Ferretti, «il ricorso squalifica chi lo ha fatto, ma in ogni caso noi abbiamo piena fiducia nel Tar. Ci sarà la prima udienza il prossimo 20 settembre e ci riserviamo naturalmente ogni tipo di azioni a tutela dell’onorabilità della città». Ferretti aggiunge: «Si è parlato in particolare di elettori stranieri che non avrebbero avuto diritto al voto, di un clima intimidatorio, tutte cose che vedono solo i componenti dell’opposizione. Sul ricorso non c'è nulla di tutto ciò. Si basa semplicemente, ma non lo hanno detto, su banali irregolarità formali presenti sui verbali che ci sono in ogni elezione. Non si fonda nemmeno sugli undici voti di scarto. Non vengono denunciati voti o consensi che sarebbero stati inappropriatamente assegnati alla mia lista o voti che non sarebbero stati assegnati alla lista di Alfonso Prosperi. Si sono appellati a quelle che sono irregolarità che sarebbero state fatte da una madre o un padre di famiglia che in occasione delle elezioni hanno deciso di fare i presidenti o i segretari e che, ripeto, accadono in ogni elezione».
Prosperi ha notificato il ricorso il 23 giugno al Comune e l’ente ha avuto 15 giorni per depositare la memoria difensiva. Ferretti ha deciso di costituirsi in giudizio, con l’ente, in qualità di controinteressato per richiederne il rigetto. Nel ricorso non si parla dunque di erronea attribuzione di voti alla lista vincente, ma di irregolarità, “omissioni o errori”, che sarebbero stati commessi nella redazione dei verbali dai presidenti e segretari di seggio di due sezioni in particolare.
«Abbiamo informato», spiega l'assessore Giuliani, «i presidenti di quelle che erano le contestazioni e loro hanno inteso rendere delle dichiarazioni che hanno consentito di superare quelle che potevano essere delle questioni che avevamo avanzato. Ad ogni modo si tratta di errori formali che non inficerebbero il risultato finale di ogni sezione. Dei famosi undici voti non ce n’è neanche uno che viene posto in contestazione con il ricorso».
Enrico Cipolletti
«Il dottor Prosperi e chi l’ha sostenuto devono capire che la democrazia non è un capriccio», dice Ferretti, «il ricorso squalifica chi lo ha fatto, ma in ogni caso noi abbiamo piena fiducia nel Tar. Ci sarà la prima udienza il prossimo 20 settembre e ci riserviamo naturalmente ogni tipo di azioni a tutela dell’onorabilità della città». Ferretti aggiunge: «Si è parlato in particolare di elettori stranieri che non avrebbero avuto diritto al voto, di un clima intimidatorio, tutte cose che vedono solo i componenti dell’opposizione. Sul ricorso non c'è nulla di tutto ciò. Si basa semplicemente, ma non lo hanno detto, su banali irregolarità formali presenti sui verbali che ci sono in ogni elezione. Non si fonda nemmeno sugli undici voti di scarto. Non vengono denunciati voti o consensi che sarebbero stati inappropriatamente assegnati alla mia lista o voti che non sarebbero stati assegnati alla lista di Alfonso Prosperi. Si sono appellati a quelle che sono irregolarità che sarebbero state fatte da una madre o un padre di famiglia che in occasione delle elezioni hanno deciso di fare i presidenti o i segretari e che, ripeto, accadono in ogni elezione».
Prosperi ha notificato il ricorso il 23 giugno al Comune e l’ente ha avuto 15 giorni per depositare la memoria difensiva. Ferretti ha deciso di costituirsi in giudizio, con l’ente, in qualità di controinteressato per richiederne il rigetto. Nel ricorso non si parla dunque di erronea attribuzione di voti alla lista vincente, ma di irregolarità, “omissioni o errori”, che sarebbero stati commessi nella redazione dei verbali dai presidenti e segretari di seggio di due sezioni in particolare.
«Abbiamo informato», spiega l'assessore Giuliani, «i presidenti di quelle che erano le contestazioni e loro hanno inteso rendere delle dichiarazioni che hanno consentito di superare quelle che potevano essere delle questioni che avevamo avanzato. Ad ogni modo si tratta di errori formali che non inficerebbero il risultato finale di ogni sezione. Dei famosi undici voti non ce n’è neanche uno che viene posto in contestazione con il ricorso».
Enrico Cipolletti