sport in lutto

Folla ai funerali di Alcini, storico presidente del Roseto

Aveva 74 anni e aveva legato il suo nome alla squadra più forte della storia cestistica rosetana. Grande il cordoglio della città e del mondo della pallacanestro

ROSETO. Folla stamane ai funerali di Domenico Alcini, ex presidente del Roseto basket, morto ieri all’età di 74 anni dopo aver combattuto invano contro una male che non gli ha lasciato scampo. Operatore economico, discendente di una famiglia di commercianti, ma soprattutto un rosetano vero e, come tale, con la passione della pallacanestro nel sangue.

Ed è stata proprio questa la molla che lo ha fatto avvicinare al basket in maniera diretta, dando vita, insieme a un gruppo di amici, alla squadra più forte di sempre nella storia rosetana. Anche per questo motivo la notizia della sua morte si è diffusa in poche ore nell’ambiente cestistico, rimbalzando sui social network in ogni angolo del mondo, attraverso un tam-tam mediatico tra i numerosi giocatori che hanno indossato la maglia del Roseto nel periodo in cui Alcini era dirigente.

«Ho avuto la fortuna e l’onore di conoscere Domenico prima per motivi di lavoro poi per amicizia», è il ricordo di Attilio Caja, uno degli allenatori del Roseto targato Alcini, «ci siamo frequentati anche dopo la mia partenza e ho avuto il privilegio di essere ospite nella sua casa e ho conosciuto anche la sua splendida famiglia. Di lui posso dire che era una persona di grande cuore, leale e, soprattutto, vera: ha sempre detto a tutti in faccia quello che pensava, anche a costo di sembrare duro. Un carattere molto affine al mio, per questo tra noi si è instaurato un bel feeling. La notizia della sua morte mi ha rattristato molto e mi stringo idealmente alla famiglia per condividere con tutti i componenti questo immenso dolore».

«Alcini ha di sicuro fatto la storia della pallacanestro rosetana», sottolinea Claudio Bonaccorsi, uno dei campioni che hanno riportato Roseto nel gotha del basket italiano, «il ricordo che ho di lui è che prima di essere un dirigente era un tifoso, tanto che non era raro vederlo assistere alle partite in curva tra gli ultrà. La sua grande passione per questo sport lo ha portato a essere generoso con tutti e chi lo conosceva davvero era consapevole del suo immenso cuore e, nonostante l’aspetto da duro, sapeva di poter contare sempre sul suo aiuto». Tra il gruppo di dirigenti che hanno riportato ai massimi livelli il basket rosetano durante il periodo di Alcini c’era anche Antonio Norante. «Domenico è stato soprattutto un amico», dice commosso Norante, «il ricordo che mi rimane di lui è quello di una persona di poche parole ma sempre pronta a intervenire quando ce n’era bisogno. Un uomo semplice e modesto, un gran lavoratore e, soprattutto, un marito premuroso e un padre sempre presente. Mancherà moltissimo a tutti noi». «Il presidente Ettore Cianchetti», si lege sul sito del Roseto basket, «a nome di dirigenza, staff e squadra, porge le condoglianze alla famiglia Alcini, da sempre grande amica del Roseto Sharks. Certamente, tutti i tifosi biancazzurri si stringeranno attorno alla famiglia di Domenico, che nel corso degli anni ha aiutato tantissimo il Roseto basket».

La camera ardente di Alcini è stata allestita nella sua casa di Roseto, dove già dalle prime ore di ieri mattina parenti e amici hanno fatto visita alla salma e portato il proprio conforto alla famiglia: la moglie Ninnella, i figli Domenico Jr, Fabio e Martina. Numerosi anche i commenti sulla rete, dove si sono susseguiti i messaggi da parte di personaggi del mondo della pallacanestro, ma anche di tifosi e di molti che lo conoscevano. I funerali si sono svolti stamane in una affollata chiesa dell’Assunta, dove il corteo funebre è giunto dopo aver attraversato il centro di Roseto.

Federico Centola

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